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Unità di Apprendimento 2

Scoprire la logica delle parole

191

Così proponiamo delle frasi in cui il soggetto è sottinteso: anche in

questi casi esso può essere facilmente rintracciato a partire dal pre-

dicato, che essendo di forma finita (come quasi sempre nelle frasi

semplici) contiene l’espressione della persona. Altro problema: i

casi in cui il soggetto è introdotto dall’articolo partitivo (

Mi sono

state regalate

delle

splendide rose

); o i casi in cui sia espresso da altre

parti del discorso come un avverbio (Domani

è un altro giorno

) o

rimanga indefinito (

Dicono/si dice che stasera pioverà

). Parlare quin-

di di “gruppo del soggetto” – considerando così come “soggetto”

l’intero insieme di parole – rende l’analisi assai più semplice.

Resta che il “nucleo” è costituito da un nome (o più propriamente

da un sostantivo) o da un pronome.

Fase 6.

tempo: 60’

Con lo stesso procedimento si passa ora a parlare di predicato, e

qui la cosa si fa un po’ più complessa. L’analisi logica tradizionale

lo identifica con il verbo, e lo definisce come “l’elemento che indi-

ca l’azione o lo stato riferiti al soggetto”. Se la classe è in possesso

di discrete o buone conoscenze sui verbi, sarà sufficiente ripren-

dere la fondamentale divisione tra predicato verbale e predicato

nominale, cioè il verbo

essere

(o un verbo copulativo) in unione

con una parte nominale.

Come per il soggetto, il predicato non può mancare se non quan-

do la frase è impersonale (

Piove

). Al centro del gruppo del predica-

to, nel nucleo, sta dunque un predicato verbale o nominale.

Si propongono anche qui esercizi guidati per identificare il predi-

cato, senza dover necessariamente identificare ulteriori caratteri-

stiche del verbo, quali tempo, modo, forma ecc.

Anche qui il fatto di parlare di “gruppo del predicato” anziché di

predicato in sé, ovvia ad un problema della grammatica tradiziona-

le. Questa infatti distingue un predicato verbale da uno nominale

affermando che i verbi predicativi hanno senso compiuto, mentre

i verbi copulativi –

in primis

il verbo essere – non hanno senso com-

piuto e hanno bisogno di essere completati da una parte nominale

o aggettivale (

Maria è avvocato, sembra intelligente

), dando luogo al

predicato nominale. Ma se il soggetto e il predicato bastano da soli

a fare una frase di senso compiuto, perché

Maria ha svolto il suo

compito

ci appare completa mentre

Maria ha svolto

ci appare incom-