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Peraltro la posizione dei giudici nazionali varia a seconda che essi emettano decisio-
ni contro le quali sia possibile esperire un ricorso giurisdizionale di diritto interno
oppure no (
giudici di ultima istanza
). Nel primo caso, il giudice ha una
facoltà di
rinvio
(art. 267 TFUE, secondo comma), mentre nel secondo è sottoposto ad un vero
e proprio
obbligo di rinvio
(art. 267 TFUE, terzo comma).
Non è obbligatorio interpellare la Corte quando:
>
la questione di diritto dell’Unione sollevata
non sia in uente
sulla causa di merito;
>
la risposta risulti da una
giurisprudenza costante
, indipendentemente dalla natura
del procedimento in cui sia stata prodotta (cd. teoria dell’
acte éclairé
);
>
la corretta applicazione del diritto dell’Unione s’imponga con un’evidenza tale da
non lasciare adito ad
alcun ragionevole dubbio
sulla soluzione da dare alla que-
stione sollevata (cd. teoria dell’
acte clair
, mutuata dal noto principio
in claris non t
interpretatio
).
Le pronunce pregiudiziali hanno
ef cacia retroattiva
e si applicano a tutti i rapporti
pregressi purché non esauriti.
7.8
Funzione consultiva della Corte di giustizia
La Corte di giustizia svolge anche una
funzione consultiva
, attribuita alla stessa
dall’articolo 218, ultimo paragrafo, TFUE, secondo cui il Parlamento europeo, il
Consiglio, la Commissione o uno Stato membro possono chiederle un
parere
circa la
compatibilità di un accordo internazionale con i trattati su cui si fonda l’Unione: in
caso di parere negativo della Corte, l’accordo non può entrare in vigore se non previa
modi ca dello stesso o revisione dei trattati secondo la procedura stabilita dal TUE.