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20B Applicazione dei riducenti standard 

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presenza di iodio si pensa derivi dall’assorbimento dello iodio nella catena elicoida-

le del

b

-amilosio (si veda la

Figura 20-2

), un componente macromolecolare della

maggior parte degli amidi. Lo strettamente correlato

a

-amilosio forma con lo iodio

un addotto rosso. Dato che questa reazione non è facilmente reversibile, essa è inde-

siderata. Nell’

amido solubile

disponibile commercialmente, la frazione alfa è stata ri-

mossa per lasciare principalmente

b

-amilosio. Da questo prodotto si preparano fa-

cilmente le soluzioni dell’indicatore.

Le sospensioni acquose di amido si decompongono nel giro di pochi giorni, prin-

cipalmente a causa dell’azione batterica. I prodotti di decomposizione tendono ad

interferire con le proprietà di indicatore della preparazione e possono anche essere

ossidati dallo iodio. La velocità di decomposizione può essere inibita preparando e

conservando l’indicatore in condizioni sterili e aggiungendo ioduro di mercurio(II) o

cloroformio come batteriostatico. Probabilmente, l’alternativa più semplice è prepa-

rare una sospensione fresca dell’indicatore, cosa che richiede solo pochi minuti, ogni

giorno in cui deve essere adoperato.

L’amido si decompone irreversibilmente in soluzioni che contengono alte con-

centrazioni di iodio. Perciò, nel titolare soluzioni di iodio con lo ione tiosolfato,

come nella determinazione indiretta degli ossidanti, l’aggiunta dell’indicatore vie-

ne ritardata fino al cambiamento del colore della soluzione dal rosso-bruno al gial-

lo; a questo punto la titolazione è quasi completa. L’indicatore può essere introdot-

to all’inizio, quando si stanno titolando le soluzioni di tiosolfato direttamente con lo

iodio.

Stabilità delle soluzioni di tiosolfato di sodio

Sebbene le soluzioni di tiosolfato di sodio siano resistenti all’ossidazione all’aria, esse

tendono a decomporsi per dare zolfo e ione solfito acido:

S

2

O

3

2

2

1

H

1

8

HSO

3

2

1

S(

s

)

Tra le variabili che influenzano la velocità di questa reazione ci sono il pH, la

presenza di microrganismi, la concentrazione della soluzione, la presenza di ioni

rame(II) e l’esposizione alla luce solare. Queste variabili possono far sì che la con-

centrazione di una soluzione di tiosolfato cambi di parecchi punti percentuali nel

giro di poche settimane. Una particolare attenzione al dettaglio garantirà soluzio-

ni che solo occasionalmente avranno bisogno di ristandardizzazione. La velocità

della reazione di decomposizione aumenta notevolmente quando la soluzione di-

venta acida.

La più importante causa singola di instabilità delle soluzioni neutre o leggermente

basiche di tiosolfato è rappresentata dai batteri che metabolizzano lo ione tiosolfato a

ioni solfito e solfato e anche a zolfo elementare. Per ridurre al minimo questo proble-

ma, si preparano le soluzioni standard del reagente in condizioni di ragionevole steri-

lità. L’attività batterica risulta essere minima a valori di pH compresi tra 9 e 10, il che

spiega, almeno in parte, la maggiore stabilità del reagente in soluzioni leggermente

basiche. Anche la presenza di un battericida, come il cloroformio, il benzoato di so-

dio o lo ioduro di mercurio(II), rallenta la decomposizione.

Standardizzazione delle soluzioni di tiosolfato

Lo iodato di potassio è un eccellente standard primario per le soluzioni di tiosolfato.

In questa sua applicazione, quantità esattamente pesate del reagente di grado stan-

dard primario vengono sciolte in acqua contenente un eccesso di ioduro di potassio.

Quando questa miscela viene acidificata con un acido forte, avviene istantaneamen-

te la reazione

IO

3

2

1

5I

2

1

6H

1

8

3I

2

1

3H

2

O

In soluzioni con alte

concentrazioni di I

2

l’amido va

incontro a decomposizione.

In titolazioni di eccesso di

iodio con Na

2

S

2

O

3

, l’aggiunta

dell’indicatore deve essere

rinviata fino a che la maggior

parte dello iodio è stata ridotta.

Quando si aggiunge tiosolfato

di sodio ad un mezzo fortemente

acido, quasi immediatamente

si sviluppa una torbidità in

conseguenza della precipitazione

dello zolfo elementare. Perfino

in soluzione neutra, questa

reazione procede a tale velocità

che il tiosolfato di sodio standard

deve essere periodicamente

ristandardizzato.