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512

 CAPITOLO #$

Applicazioni delle titolazioni di ossido-riduzione

20B-1 Soluzioni di ferro(II)

Le soluzioni di ferro(II) vengono preparate facilmente da ammoniosolfato di

ferro(II), Fe(NH

4

)

2

(SO

4

)

2

· 6H

2

O (sale di Mohr), oppure dallo strettamente connesso

solfato di ferro(II) etilendiammina, FeC

2

H

4

(NH

3

)

2

(SO

4

)

2

· 4H

2

O (sale di Oesper).

L’ossidazione all’aria del ferro(II) avviene rapidamente in soluzioni neutre, ma viene

inibita in presenza di acidi, e le preparazioni più stabili sono quelle circa 0,5 M in

H

2

SO

4

. In ogni caso, tali soluzioni sono stabili per non più di un giorno. Numerosi

agenti ossidanti vengono opportunamente determinati mediante trattamento

della soluzione di analita con un eccesso misurato di ferro(II) standard, seguito

da immediata titolazione dell’eccesso con una soluzione standard di bicromato

di potassio o di cerio(IV) (si vedano le Sezioni 20C-1 e 20C-2). Appena prima o

dopo che l’analita è stato titolato, si stabilisce il rapporto volumetrico tra l’ossidante

standard e la soluzione di ferro(II), titolando due o tre aliquote di quest’ultimo con

il primo). Questo procedimento è stato applicato alla determinazione di perossidi

organici, idrossilammina, cromo(VI), cerio(IV), molibdeno(VI), ioni nitrato,

clorato e perclorato e molti altri ossidanti (si vedano, per esempio, i Problemi 20-20

e 20-21).

20B-2 Tiosolfato di sodio

Lo ione tiosolfato (S

2

O

3

2

2

) è un agente riducente di moderata forza che è stato am-

piamente usato per determinare gli agenti ossidanti con un procedimento indiretto

che coinvolge lo iodio come intermedio. Con lo iodio, lo ione tiosolfato viene ossi-

dato quantitativamente a ione tetrationato (S

4

O

6

2

2

) e la semi-reazione è

2S

2

O

3

2

2

8

S

4

O

6

2

2

1

2e

2

La reazione quantitativa con lo iodio è unica. Altri ossidanti ossidano lo ione tetra-

tionato a ione solfato.

Lo schema usato per determinare gli agenti ossidanti implica l’aggiunta di un

eccesso non misurato di ioduro di potassio ad una soluzione leggermente acida

dell’analita. La riduzione dell’analita produce una quantità di iodio stechiometrica-

mente equivalente. Lo iodio liberato viene quindi titolato con una soluzione stan-

dard di tiosolfato di sodio, Na

2

S

2

O

3

, uno dei pochi agenti riducenti stabili rispet-

to all’ossidazione all’aria. Un esempio di questo procedimento è la determinazione

dell’ipoclorito di sodio nelle candeggine. Le reazioni sono

OCl

2

1

2I

2

1

2H

1

S

Cl

2

1

I

2

1

H

2

O

I

2

1

2S

2

O

3

2

2

S

2I

2

1

S

4

O

6

2

2

(#$-5)

La trasformazione quantitativa dello ione tiosolfato in ione tetrationato mostrata

nell’Equazione 20-1 richiede un pH inferiore a 7. Se si devono titolare soluzioni

fortemente acide, bisogna prevenire l’ossidazione all’aria dello ioduro in eccesso

coprendo del tutto la soluzione con un gas inerte, come il biossido di carbonio o

l’azoto.

Rivelamento dei punti finali nelle titolazioni iodio/tiosolfato

Una soluzione che è circa 5

3

10

2

6

M in I

2

ha un colore visibile, che corrisponde a

meno di una goccia di una soluzione di iodio 0,05 M in 100 mL. Pertanto, purché la

soluzione di analita sia incolore, la scomparsa del colore dello iodio può servire come

indicatore nelle titolazioni con tiosolfato di sodio.

Più comunemente, le titolazioni che coinvolgono lo iodio vengono eseguite con

una sospensione di amido come indicatore. L’intenso colore blu che si sviluppa in

Nella sua reazione con lo iodio,

ogni ione tiosolfato perde un

elettrone.

Il tiosolfato di sodio è uno dei

pochi agenti riducenti non

ossidati dall’aria.

(eccesso non misurato di KI)

Modello molecolare dello ione tiosol-

fato. Il tiosolfato di sodio, un tempo

chiamato iposolfito di sodio o

ipo

, è

usato per “fissare” le immagini fotogra-

fiche, per estrarre l’argento dai minerali

grezzi, come antidoto nell’avvelena-

mento da cianuro, come mordente

nell’industria dei coloranti, come agente

smacchiante in diverse applicazioni,

come soluto nelle soluzioni soprassature

di impacchi caldi e, ovviamente, come

agente riducente analitico. L’azione del

tiosolfato come fissatore fotografico è

basata sulla sua capacità di formare com-

plessi con l’argento e quindi di dissol-

vere il bromuro di argento non esposto

della superficie della pellicola fotografica

e della carta. Il tiosolfato è usato spesso

come agente declorinante per rendere

sicura l’acqua degli acquari per i pesci e

per altre forme della vita acquatica.