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192

Capitolo

7

Energia di un sistema

Pensiamo a un sistema costituito da un libro e dalla Terra, interagenti attraverso la

forza gravitazionale. Compiamo un certo lavoro sul sistema sollevando lentamente il

libro che compie uno spostamento verticale

D

r

S

= (

y

f

y

i

)

j

^

come mostrato nella Figu-

ra 7.15. In accordo con la nostra discussione sul lavoro inteso come trasferimento di

energia, il lavoro compiuto sul sistema deve manifestarsi come un aumento di energia

del sistema. Il libro è in quiete prima che compiamo il lavoro ed è in quiete dopo che

lo abbiamo compiuto. Quindi, non c’è variazione dell’energia cinetica del sistema.

Poiché la variazione di energia del sistema non compare nella forma di ener-

gia cinetica, deve essere immagazzinata come qualche altra forma di energia. Dopo

aver sollevato il libro, potremmo lasciarlo andare e farlo cadere #no alla posizione

iniziale

y

i

. Si noti che ora il libro (e quindi il sistema) possiede energia cinetica e la

causa di tale energia deriva dal fatto che si è compiuto lavoro nel sollevare il libro.

Possiamo dire che quando il libro si trova nella posizione più alta, l’energia del siste-

ma ha la

potenzialità

di diventare energia cinetica, che non si manifesta #nché non

lasciamo cadere il libro. Pertanto, il meccanismo di immagazzinamento di energia

prima che il libro venga lasciato cadere è chiamato

energia potenziale

. Scopriremo

che l’energia potenziale di un sistema può essere associata solo a particolari tipi di

forze agenti tra i costituenti. La quantità di energia potenziale del sistema è deter-

minata dalla

con!gurazione

del sistema. Spostando i membri del sistema in posizioni

differenti o ruotandoli, possiamo variare la con#gurazione del sistema e quindi la

sua energia potenziale.

Deriviamo ora una espressione per l’energia potenziale associata ad un oggetto

che si trova in una data posizione al di sopra della super#cie terrestre. Consideria-

mo un agente esterno che solleva un corpo di massa

m

da un’altezza iniziale

y

i

ad

un’altezza #nale

y

f

come nella Figura 7.15. Assumiamo che il sollevamento avvenga

lentamente, senza accelerazione, di modo che la forza applicata dall’agente esterno

sia uguale in modulo alla forza gravitazionale agente sul corpo: il corpo è schematiz-

zato come un punto materiale in equilibrio in moto con velocità costante. Il lavoro

compiuto dall’agente esterno sul sistema (corpo e Terra) quando il corpo viene

spostato verso l’alto è dato dal prodotto della forza applicata verso l’alto

F

S

app

per lo

spostamento verso l’alto di tale forza,

D

r

S

=

D

y

j

^

:

W

est

5

1

F

S

app

2

?

D

r

S

5

1

mg

j

^

2

?

3 1

y

f

2

y

i

2

j

^

4

5

mgy

f

2

mgy

i

(7.18)

Tale risultato rappresenta il lavoro complessivo compiuto sul sistema dato che la forza

applicata è la sola forza sul sistema da parte dell’ambiente. (Ricordate che la forza

gravitazionale è una forza

interna

al sistema.) Si noti la somiglianza tra l’Equazione

7.18 e l’Equazione 7.15. In ciascuna delle equazioni il lavoro compiuto sul sistema è

uguale alla differenza tra i valori #nale e iniziale di una certa grandezza. Nell’Equa-

zione 7.15 il lavoro rappresenta un trasferimento di energia nel sistema e l’incremen-

to dell’energia del sistema si manifesta sotto forma di energia cinetica. Nell’Equazio-

ne 7.18 il lavoro rappresenta un trasferimento di energia nel sistema e l’energia del

sistema si manifesta in una forma diversa, che abbiamo chiamato energia potenziale.

Pertanto possiamo identi#care la quantità

mgy

come l’

energia potenziale gravita-

zionale

U

g

di un sistema di un corpo di massa

m

e della Terra:

U

g

;

mgy

(7.19)

L’energia potenziale gravitazionale si misura in joule, cioè nelle stesse unità del lavo-

ro e dell’energia cinetica. L’energia potenziale, come il lavoro e l’energia cinetica, è

una quantità scalare. Si noti che l’Equazione 7.19 è valida solo per corpi in prossimi-

tà della super#cie terrestre, dove

g

è approssimativamente costante.

3

Usando la nostra de#nizione di energia potenziale gravitazionale, l’Equazione

7.18 può essere riscritta nella forma:

W

est

5 D

U

g

(7.20)

che matematicamente dice che il lavoro esterno compiuto sul sistema in questa situa-

zione si manifesta come variazione dell’energia potenziale gravitazionale del sistema.

L’Equazione 7.20 è simile nella forma all’Equazione 7.17 teorema dell’energia

cinetica (o teorema delle forza vive). Nell’Equazione 7.17, il lavoro è compiuto sul si-

Figura 7.15

Un agente esterno

solleva il libro lentamente da

un’altezza

y

i

ad un’altezza

y

f

.

y

f

y

i

m

D

Fisica

Fisica

Il lavoro compiuto da

una forza agente sul

sistema libro-Terra è

mgy

f

2

mgy

i

.

F

app

S

r

S

g

S

Prevenire l’errore 7.7

Energia potenziale

L’espressione

energia potenziale

non si riferisce

a qualcosa che potenzialmente

può diventare energia. L’energia

potenziale è energia.

Prevenire l’errore 7.8

L’energia potenziale si riferisce ad

un sistema.

L’energia potenziale

è sempre associata ad un

sistema

di due o più corpi interagenti tra

loro. Quando un piccolo corpo si

muove in prossimità della superfi-

cie terrestre sotto l’influenza della

gravità, possiamo a volte parlare

di energia potenziale “associata

al corpo” piuttosto che “associata

al sistema”, come sarebbe più cor-

retto; questo è giustificato dal

fatto che la Terra non subisce uno

spostamento apprezzabile. Tutta-

via noi non parleremo di energia

potenziale “del corpo” poiché que-

sto modo di dire non tiene conto

del ruolo della Terra.

3

L’assunzione che

g

sia costante è valida finché gli spostamenti verticali del corpo sono piccoli rispetto al raggio

della Terra.

Energia potenziale

X

gravitazionale