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Capitolo 4

Educare, istruire e formare: tra globalizzazione e identità territoriale

97

anche dell’individuo in quanto “essere singolare plurale”

7

,

nonché dell’istruzione, dell’educazione e della scuola; 2) lo

spazio

, inteso come pluralità di forme fisico-geografiche, ma

soprattutto in quanto spazio metaforico del territorio stesso

(per esempio, il passato, la lingua, la letteratura, l’arte, la re-

ligione, la musica).

In particolare, rispetto alla percezione dello spazio territoria-

le, dobbiamo chiarire che questa è segnata da due coordina-

te fondamentali: la nozione di

spazio multiplo

e quella di

spazio

vuoto

, ovvero

spazio del corpo

e

spazio del cuore

, e tra i due un

vuoto. Insomma l’esperienza territoriale umana è differen-

ziale e discontinua e quindi lo spazio fisico è diviso da quello

psicologico. Spesso i diversi spazi non vivono l’opposizione

ma la complementarità o l’indifferenza attraverso lo slitta-

mento, la trasposizione dagli spazi fisici a quelli psicologici

che sono dematerializzati e intangibili. Il

tempo sociale

e

lo

spa-

zio

così intesi costituiscono quello che l’Ocse chiama “

capita-

le territoriale

”.

4.2.2

 Come si legge un territorio

Gli indicatori di lettura della realtà territoriale, elaborati dal-

la Commissione Eurostat, sono: 1) il

capitale territoriale

; 2) il

capitale cognitivo

; 3) il

capitale umano

. Il primo guarda all’uo-

mo-persona, più che allo Stato indebitato e all’uomo debito-

re verso il capitale finanziario, guarda ai tre livelli di attività

umana così come teorizzati da H. Arendt,

homo laborans

,

homo

faber

e

homo politicus

, e concerne la sfera della libertà umana,

compresa l’etica e la morale

8

. Il

capitale territoriale

cioè, nel

guardare al lavoro, alle imprese, all’industria, alla produttivi-

7

 J.L. Nancy,

Essere singolare plurale

, Einaudi 2001, prima edizione 1996.

8

 H. Arendt,

Vita Activa

, Bompiani 1964; vedi in merito anche il saggio di E.

Boncinelli e G. Sciarretta,

Homo faber

, Baldini e Castoldi 2015.