

Scuola, società e formazione
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Se vogliamo allora, lungo la linea dello sviluppo cognitivo,
essere coerenti con le conquiste e i risultati delle scienze co-
gnitive e psicologiche, dobbiamo dire che il processo educa-
tivo incomincia dalla
nascita
. A tal proposito ci sembrano
chiarificatrici le parole di H. Arendt: “Intanto gli uomini si
sentono liberi di poter dare inizio a qualcosa con le loro azio-
ni, in quanto già la loro nascita ha segnato un cominciamen-
to sul crinale che collega natura e cultura”
10
.
E in tal senso J. Habermas
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osserva che la nascita pone in
essere una differenziazione tra il “destino di socializzazione”
di una persona e il “destino di natura” del suo organismo.
Solo assumendo come punto di riferimento questa differen-
za profonda tra la natura e la cultura,
“tra l’indisponibilità degli inizi e la plasticità delle pratiche
storiche, il soggetto agente può attribuire a sé quelle presta-
zioni, in mancanza delle quali egli non saprebbe intendersi
come l’iniziatore delle sue azioni e delle sue pretese. Certo,
la persona potrà concepirsi autrice di azioni responsabili,
nonché fonte di pretese autentiche, solo presupponendo la
continuità di un Sé che permane identico attraverso la storia
di vita […]”.
A conferma delle riflessioni che stiamo proponendo, richia-
miamo e riassumiamo i dati sperimentalmente acquisiti dallo
psicofisiologo H. Piéron negli anni Settanta-Ottanta del seco-
lo appena passato
12
e che continuano a trovare conferma
scientifica nella validazione e integrazione attuate dalla ricer-
ca psico-socio-cognitiva contemporanea in materia di ap-
prendimenti.
10
H. Arendt,
Vita activa
, Bompiani 1964.
11
J. Habermas,
Il futuro della natura umana. I rischi di una genetica liberale
, Einau-
di 2001.
12
R. Mazzetti,
La scoperta dell’infanzia
, Edizioni Beta 1970.