

Scuola, società e formazione
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tà, agli occupati e al tasso di occupazione femminile, tiene in
considerazione l’individuo.
Il
capitale cognitivo
rimanda invece alla capacità innovativa
delle comunità e del singolo, alla intensità e quantità di bre-
vetti, alla spesa in ricerca e sviluppo e alla capacità di una
comunità di implementare la plasticità di sviluppo degli indi-
vidui.
Il
capitale umano
infine è quello che si forma nell’andare a
scuola e rimanda al tasso di abbandono e mortalità scolastica,
all’istruzione terziaria, alla formazione in itinere, alla percen-
tuale di diplomati e laureati e a quella relativa ai non occupa-
ti e ai non inseriti in un percorso formativo.
Ne consegue che il destino di un territorio è direttamente
proporzionale alla capacità della scuola di creare un produt-
tivo e giusto rapporto tra il capitale territoriale e quello uma-
no
9
. La scuola pertanto crea e costituisce le precondizioni e
la dotazione di base dello sviluppo complessivo di un territo-
rio.
Dobbiamo precisare che, quando si parla di
scuola
, si riman-
da alla sua capacità di innovarsi sul piano didattico, si con-
centra dunque l’attenzione sulla scienza dell’insegnamento e
degli apprendimenti, cioè la Matetica, e sulla sua capacità di
gestire in sinergia col territorio i processi scolastico-educativi
da realizzare.
Ancor di più vanno considerati quegli elementi e fattori edu-
cativi che caratterizzano i processi cognitivi fin dalla nascita
di ogni individuo. Ci riferiamo a quel tempo (storia) e a quel-
lo spazio (territorio) che costituiscono il capitale territoriale,
elementi strutturali finora considerati fattori informali del
processo educativo. Ma così non deve più essere: il territorio
infatti, lo ripetiamo, non va più considerato una categoria
informale, bensì è da ritenersi all’origine della formalizzazio-
9
Vedi J. Diamond,
Armi, acciaio e malattie
, Einaudi 1998.