

Capitolo 4
Educare, istruire e formare: tra globalizzazione e identità territoriale
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ne dei sistemi scolastici e, di conseguenza, il capitale territo-
riale deve costituire la dotazione di base dei processi educati-
vi.
E proprio a proposito del capitale territoriale, l’urbanista M.
Agnoletti fa notare che uno degli aspetti più determinanti
nella definizione della bellezza del nostro pianeta è la molte-
plicità: la stratificazione delle impronte che così tante e di-
stinte civiltà hanno lasciato nel territorio e nel suo paesaggio.
Gli ambienti si sono trasformati grazie alle diverse culture,
esprimendo così le identità dei popoli, fondendo in una sin-
tesi originale i legami fra la diversità biologica e culturale e il
carattere storico delle comunità, costituendo in tal modo la
loro specificità umana.
Ci sembra di capire che occorre uscire da se stessi per andare
verso le cosiddette “periferie esistenziali”: questo è l’impera-
tivo categorico dei tempi della globalizzazione economica!
Stando così le cose, se la responsabilità di progettare e realiz-
zare i processi educativi è di competenza scolastica è anche
vero che questi comunque sono espressione delle necessità
di crescita e della identità del capitale territoriale di riferi-
mento accumulato storicamente.
4.2.3
Il territorio tra natura e cultura
Sulla base di quanto abbiamo detto in merito all’importanza
dei processi d’istruzione ed educazione e al loro legame con
il territorio così come lo abbiamo definito, dobbiamo adesso
chiederci quale sia il momento giusto, nella vita di un indivi-
duo, perché questi abbiano inizio. Tale interrogativo sorge
anche in coerenza con i recentissimi studi delle scienze co-
gnitive e come effetto dell’opera di ricerca-azione, sempre
attuale, di illustri studiosi dell’infanzia come M. Montessori,
M. Pines, G. Doman e tutti i montessoriani d’America, tra cui
N. Rambusch (la più eminente), J.S. Bruner e I. Shoor.