

Capitolo 4
Educare, istruire e formare: tra globalizzazione e identità territoriale
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Il cervello dell’uomo si sviluppa durante i primi sette/otto
anni di vita.
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La conquista del linguaggio orale e poi di quello scritto
costituisce l’attività e lo strumento fondamentale per la
formazione dell’uomo civile.
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Lo stesso pensiero logico si acquisisce con le possibilità di
astrazione fornite dalle lingue civili.
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La comunicazione del pensiero e dell’esperienza fra gli in-
dividui, i gruppi e i popoli, cioè la civiltà, ha nel linguaggio
scritto il suo strumento fondamentale.
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Lo sviluppo del cervello, nei primi sette/otto anni, trova
stimoli positivi o negativi negli ambienti culturali in cui vi-
vono gli uomini, che sono qualche cosa di più del loro stes-
so cervello.
Ne deriva che, intensificando le potenzialità degli
ambienti
culturali
in cui vivono gli individui e degli strumenti culturali
di cui dispongono è possibile, per conseguenza, elevare il li-
vello intellettuale degli uomini, in quanto questo non è deter-
minato dai soli fattori genetici
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. Più sono elevati il livello di
civiltà scolastica e la necessità delle riforme dell’insegnamen-
to, più alto sarà anche il livello intellettuale dei singoli e delle
comunità. E tanto in evidente corrispondenza con le ricerche
degli educatori e degli psicologi, i quali, da Rousseau in poi,
hanno messo in luce i “prodigiosi apprendimenti intellettua-
li” che il bambino vive dalla nascita ai sei anni.
A tal proposito, S. Mc Hunt ritiene che le generazioni av-
venire possono diventare molto più intelligenti delle attuali,
con una media di forse trenta punti in più nel calcolo del
quoziente di intelligenza, attraverso una migliore direzione
degli incontri con il loro ambiente, ovvero con il
capitale ter-
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A. Jodorowsky,
Metagenealogia. La famiglia, un tesoro e un tranello
, Feltrinelli
2012.