

cui ‘A’, ‘B’, ‘C’ rappresentano le variabili terministiche e ‘
a
’, ‘
e
’, ‘
i
’, ‘
o
’ gli
operatori terministici. In ogni figura sillogistica,
due
protasi
fanno da pre-
messe e una fa da conclusione
. Si tenga presente che chiamiamo termine
me-
dio
del sillogismo il termine che compare nelle prime due
protasi
e non com-
pare nella terza; gli altri due termini sono chiamati
estremi
. Chiamiamo
estre-
mo maggiore
quello che compare nella prima e nella terza
protasi
e non com-
pare nella seconda; chiamiamo
estremo minore
quello che compare nella se-
conda e nella terza
protasi
ma non compare nella prima. Pertanto, nella prima
figura, ‘A’ è la variabile terministica o
estremo maggiore
ed è posizionata al-
l’inizio della prima
protasi
(prima premessa) e all’inizio della terza
protasi
che
fa da conclusione; ‘B’ è la variabile terministica o termine
medio
ed è posizio-
nata alla fine della prima
protasi
(prima premessa) e all’inizio della seconda
protasi
(seconda premessa) e che ‘C’ è la variabile terministica o
estremo mi-
nore
ed è posizionata alla fine della seconda
protasi
(seconda premessa) e alla
fine della terza
protasi
che fa da conclusione del sillogismo.
Possiamo scrivere i quattro assiomi sillogistici che compongono la
prima
figura
sillogistica come segue, tenendo presente che il segno «·» è il simbolo
di congiunzione e il segno «
3
» è quello dell’
implicazione materiale
:
1ª Figura
A
a
B · B
a
C
3
A
a
C
Barbara – Modo
aaa
A
e
B
·
B
a
C
3
A
e
C
Celarent – Modo
eae
A
a
B
·
B
i
C
3
A
i
C
Darii
– Modo
aii
A
e
B
·
B
i
C
3
A
o
C
Ferio
– Modo
eio
I nomi che figurano a lato di ogni sillogismo della prima figura:
Barbara
,
Celarent
,
Darii
,
Ferio
sono nomi mnemonici attribuiti dagli scolastici per fa-
cilitare la memorizzazione della figure. Come si nota in ognuno di essi com-
paiono gli operatori terministici, nell’ordine assunto nelle varie
protasi
, deter-
minando così i quattro
modi
della prima figura, indicati con la successione
degli operatori terministici simbolizzati in corsivo e in grassetto. Il primo mo-
do
aaa
si leggerà: «Se A si predica di ogni B e B si predica di ogni C allora A
si predica di ogni C» ovvero «Se ogni B è A e ogni C è B allora ogni C è A».
Lasciamo al lettore la lettura secondo quest’ultima versione, degli altri
modi
della prima figura e di quelli delle altre figure sillogistiche che proporremo in
seguito.
Lettura 1ª Figura
Se A = italiano; B = campano; C = napoletano
34
Parte I – Nozioni teoriche
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