

Capitolo
1
Apprendimento: modelli teorici a confronto
21
Il livello successivo di sviluppo corrisponde all’intelligenza rappre-
sentativa, intuitiva, di grado preoperatorio che dura, approssimati-
vamente, dai due anni e mezzo ai cinque anni di età.
Segue un’intelligenza rappresentativa di tipo operatorio-concreto
che caratterizza l’attività del bambino per tutto l’arco di tempo di
frequenza della scuola primaria, dai sei ai dieci anni circa.
Dagli undici anni in poi l’intelligenza del bambino acquisisce ca-
pacità di tipo ipotetico-deduttivo, relative a una logica formale e
astratta. Il passaggio graduale da un livello di intelligenza a quello
immediatamente successivo è dato dal fatto che alle strutture men-
tali corrispondenti a un comportamento intelligente più semplice
e limitato si sostituiscono strutture mentali corrispondenti a un
comportamento intelligente più complesso.
Esperienze e conoscenze maturate dal bambino da zero a tre anni
circa, ovvero nel corso della prima e della seconda infanzia, costitu-
iscono apprendimenti generativi dell’ulteriore sviluppo cognitivo.
Secondo Piaget in questo periodo – all’incirca verso i tre anni –
avviene il passaggio dall’intelligenza senso-motoria all’intelligenza
rappresentativa.
Questa seconda forma di intelligenza, di livello superiore alla pri-
ma, si sviluppa secondo linee di continuità rispetto all’intelligenza
senso-motoria.
Essa è caratterizzata, sostanzialmente, dall’immagine mentale di
oggetti non presenti percettivamente o di un altro significante (un
simbolo o un segno).
Lo sviluppo delle funzioni rappresentative è favorito, fin dalla pri-
ma infanzia, dall’attività imitativa, intesa soprattutto come imita-
zione differita rispetto al modello non presente, dal gioco, riferito
in particolare al gioco simbolico, e dall’uso del linguaggio verbale.
Mediante l’attività imitativa, il gioco e l’uso del linguaggio verbale
si sviluppano comportamenti adattivi all’ambiente e processi co-
gnitivi.
1.8
Comportamenti adattivi e processi cognitivi
L’intelligenza viene considerata da Piaget come adattamento im-
mediato a situazioni sempre nuove.
Ogni individuo possiede schemi mentali di previsione e di spiega-
zione di fatti e fenomeni che gli consentono di stabilire rapporti
cognitivi con quanto di nuovo viene introdotto nel suo ambiente.