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285

Risposte commentate

Tecnologia meccanica

29) C.

 La sensibilità all’intaglio è definita dalla seguente formula:

q

K

K

=

=

–1

–1

,

nom

nom

f

t

max eff

max t

σ

σ

σ

σ

in cui

s

max eff

è la tensione massima effettiva e

s

max t

è la tensione massima

teorica, agenti entrambe a fondo intaglio,

s

nom

è la tensione nominale,

K

f

è

il coefficiente di intaglio a fatica e infine

K

t

è il fattore di forma o fattore di

concentrazione delle tensioni teoriche. Dunque, gli effetti reali dell’intaglio

sono rapportati agli effetti teorici. La conoscenza di

q

permette di desumere il

valore di

K

f

da quello di

K

t

, che dipende solo dalla geometria e dal tipo di cari-

co. Del parametro

q

sono note alcune espressioni empiriche, quali ad esempio:

q

a

q

=

1

1+

(formula di Peterson),

=

1

1+

*

(formula di Neuber),

ρ

ρ

ρ

in cui

r

è il raggio di curvatura a fondo intaglio e

a

e

r

* sono parametri del

materiale.

30) A.

 Il rapporto omologico di temperatura è dato dal rapporto tra la tem-

peratura di esercizio e la temperatura di fusione, entrambe espresse in gradi

assoluti. L’esperienza mostra che, quando detto rapporto supera il valore 0.3,

gli effetti del

creep

potrebbero non essere trascurabili ai fini della resistenza o

della funzionalità, per cui se ne richiede la valutazione per un corretto dimen-

sionamento degli elementi di macchina o dei componenti meccanici interes-

sati da tale fenomeno.

31) A.

 Il parametro di resistenza al calore o di Larson-Miller è dato da:

K

(

T

,

t

R

) =

T

(

log

t

R

+

L

),

con

T

temperatura di esercizio espressa in gradi Kelvin,

t

R

tempo di rottura

per

creep

in ore e

L

costante del materiale variabile tra 18 e 22. Per molti mate-

riali metallici, è possibile definire le proprietà di rottura per

creep

in termini

di una sola curva

s

rd

K

(curva

master

), con

s

rd

tensione di rottura a durata,

in luogo del fascio di curve

s

rd

t

R

parametrate in

T.

L’uso del parametro

K

rende più agevole sia il dimensionamento a rottura sia l’attività sperimentale

di caratterizzazione del materiale, poiché le prove possono essere effettuate

con temperature che comportino tempi di rottura convenientemente limitati.

32) A.

 La curva di scorrimento di un materiale metallico può essere sud-

divisa in tre tratti, ciascuno dei quali relativo a una particolare fase attraver-

so cui evolve il fenomeno del

creep

o dello scorrimento viscoso. Esse sono,

nell’ordine: fase primaria, secondaria e terziaria, che termina con la frattura