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280

Parte Seconda

Competenze disciplinari

dove

h

è la viscosità del mezzo di diffusione,

kT

è una grandezza proporzionale

all’energia cinetica e

r

il raggio della molecola diffondente.

4)

D.

 Un corpo deformabile è soggetto a una forza di taglio quando su di

esso agiscono due forze esterne, tra loro uguali e contrarie, poste su due piani

paralleli.

5)

A.

La legge della dilatazione lineare,

D

l

=

a

l

0

D

T

, dimostra che la lun-

ghezza aumenta linearmente con la variazione di temperatura. Considerando

che il coefficiente di dilatazione termica (

a

) dell’alluminio è pari a 24 · 10

–6

°C

–1

si ottiene che

D

l

= –9,2

mm

.

6)

C.

 Un polimero sottoposto a una sollecitazione meccanica può rispon-

dere come un solido vetroso, come una gomma elastica o come un fluido

viscoso, a seconda della temperatura e della scala temporale della misura. Per

tale ragione, i polimeri sono usualmente descritti come materiali viscoelastici,

termine che evidenzia il loro comportamento meccanico intermedio tra quello

di un solido elastico e quello di un fluido viscoso.

7)

C.

 Calcoliamo la dilatazione termica della barra quando raggiunge i

100 °C:

l l

T T

mm

mm

= (

– ) = 2000

12 10 °C (100 – 25)°C =1.8 .

finale

0

0

–6 –1

α

× ×

×

Δ

Considerando che la barra è vincolata agli estremi si produrrà un carico

F

che

impedirà tale dilatazione, dato da:

F

EA l

l

Ea l

l

MPa mm mm

mm

N

= =

=

200000

25

1.8

2000

= 4500

2

2

×

×

Δ

Δ

pertanto la tensione termica ingenerata è pari a:

F

A

N

mm

MPa

= =

4500

25

=180 .

2

σ

8)

B.

 La tenacità è l’indice della capacità di un materiale di immagazzi-

nare energia nel campo elasto-plastico prima di giungere a rottura ed è data

dall’integrale della curva sforzo-deformazione del materiale. La durezza è

definita come la resistenza alla deformazione permanente, la resistenza è il

massimo sforzo che un materiale è in grado di sostenere prima della rottura e

la duttilità è la capacità di un materiale di sopportare deformazioni plastiche.

9)

C.

 Nei cristalli covalenti e nei materiali ceramici legati covalentemente,

il legame tra gli atomi è specifico e direzionale, in quanto implica lo scambio

di carica elettronica tra coppie di elettroni. Di conseguenza, quando i cristalli

covalenti vengono sollecitati fino a un livello sufficiente, mostrano una frat-

tura fragile provocata dalla separazione dei legami tra le coppie di elettroni

senza la loro successiva riformazione.