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Risposte commentate

Tecnologia meccanica

10) A.

 La colabilità è l’attitudine di un metallo a riempire la forma; ovvia-

mente, dipende non solo dal metallo ma anche dalla forma. Viene misurata

attraverso la prova di colabilità che valuta il percorso che un metallo allo stato

fuso può compiere nella cavità della forma, prima di arrestarsi per il progre-

dire della solidificazione. La fluidità viene solitamente espressa attraverso la

lunghezza di un canale (rettilineo o a forma di spirale) che il metallo liquido è

in grado di percorrere.

Indice

di fluidità

Indice

di fluidità

11) D.

 La tenacità è proprio la resistenza di un materiale alla frattura fra-

gile. Duttilità, tensione di snervamento e resilienza sono grandezze correlabili,

in determinati contesti, alla tenacità e adottate spesso nel controllo di qualità

e nelle prove comparative preliminari dei materiali, poiché più facili da misu-

rare.

12) C.

 La soluzione di Westergaard riguarda il problema di una cricca

passante in una lastra uniformemente tesa. Le ipotesi fondamentali sono:

materiale omogeneo, isotropo ed elastico lineare (da cui segue che la soluzio-

ne è teorica) e campo tensionale o di deformazioni biassiale, con piano delle

tensioni/deformazioni parallelo al piano medio della lastra.

13) B.

 Il raggio plastico è la distanza che separa la frontiera della regione

plastica all’apice di una cricca dall’apice stesso, misurata nel piano della cric-

ca. È pertanto una misura dell’estensione della regione plasticizzata. Perché

i risultati della meccanica della frattura elastico-lineare siano applicabili, è

necessario che il raggio plastico sia molto minore delle dimensioni sia della

cricca sia del componente nella regione in cui è presente la cricca. Inoltre,

quando queste condizioni sono verificate, è possibile correggere l’espressione

del SIF, incrementando la lunghezza di cricca proprio del raggio plastico, per

tener conto della presenza della regione plastica all’apice.

14) D.

 La determinazione della tenacità alla frattura di un materiale richie-

de, solitamente, l’esecuzione di numerose prove, condotte su gruppi di provini

di spessore via via più grande, fino a ottenere risultati che assicurino la presen-

za del massimo effetto di costrizione plastica intorno al fronte di cricca nella

condizione di propagazione instabile.