

Parte I - Letteratura
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Muse. Con l’episodio dell’investitura e la dichiarazione della poetica, Esiodo inaugura
una tradizione, lo imiteranno infatti Callimaco, Teocrito, Ennio, Properzio).
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L’elegia e il giambo: Tirteo e Archiloco
23) C.
Il nome Euterpe significava, in greco, «rallegra bene»: Euterpe era la Musa
preposta alla poesia lirica. Le altre riportate pure sono Muse, ma proprie di altri generi
letterari (risp. A, la Storia; risp. B, la Tragedia) o scienze (risp. D, l’Astronomia).
24) D.
Teognide (VI-V sec. a.C.) è stato un importante autore di elegie dell’età ar-
caica. Cirno era il destinatario delle sue elegie. Gli altri autori riportati sono tutti espo-
nenti della lirica arcaica, monodica o corale.
25) D.
Ad Ananio, poeta giambico del VI sec. a.C., contemporaneo di Ipponatte, è
attribuita l’invenzione del giambo scazonte («giambo zoppo»). Della sua produzione
ci restano pochi frammenti conservati da Ateneo (fine II sec. d.C.).
26) D.
Il poeta elegiaco Tirteo, pur essendo attivo a Sparta, non scrisse in dialetto
dorico di Sparta. Egli ricorre invece ad una lingua letteraria propria del genere elegia-
co, nella quale prevalgono elementi ionici. Alcuni studiosi hanno supposto che Tirteo
potesse avere composto i suoi canti in dorico e che la veste ionica sia invece frutto di
successive rielaborazioni in ambiente ionico-attico. Forse è più ragionevole credere
che Tirteo sia ricorso ad un compromesso tra la lingua letteraria dell’elegia dominante
e quella dell’uso a cui ricorre per ragioni metriche.
27) C.
Si pensa che l’elegia sia connessa originariamente con il canto funebre che
veniva intonato in occasione dei rituali di lutto, visto che nel V sec. a.C. il significato
più diffuso della parola
ἔ
λεγος era quello di “canto luttuoso”. Infatti il metro elegiaco
compare anche nelle iscrizioni funerarie di età arcaica (VII-VI sec.) e talvolta Archi-
loco lo usa in contesti di compianto. Si deve precisare però che le elegie di Callino,
Tirteo e Archiloco (prima metà VII sec.) trattano temi di natura diversa, come l’esor-
tazione al coraggio, il simposio, fino a temi sapienziali ed erotici.
28) B.
Le elegie di Tirteo sono parenetiche e destinate alla comunità militare. La po-
esia di Tirteo maturò nell’ambito degli
ὄ
μοιοι (gli uguali), cittadini a pieno diritto che
formavano l’aristocrazia militare. Tirteo esaltò con le sue elegie l’
ἁ
ρετή (virtù guer-
riera) e il κόσμος (l’ordine) ossia la costituzione conservatrice della città di Sparta. La
sua poesia insiste sul tema del coraggio e della necessità di sfidare la morte e perdere
la vita per il bene della collettività.