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Parte Prima
Nozioni teoriche
le truppe anglo-francesi avrebbero dovuto rioccupare il Canale convincendo
l’esercito egiziano a lasciare il via libera. Nasser, però, chiese aiuto all’
Unione
Sovietica
, la quale intimò ai governi di Parigi e Londra di ritirare immedia-
tamente le proprie truppe dall’Egitto. Il rischio era quello di una nuova guerra
mondiale. Gli
Stati Uniti
, che stavano cercando faticosamente di creare un
clima di distensione con l’Unione Sovietica, ordinarono a Francia e Gran
Bretagna di abbandonare ogni pretesa. L’ordine fu accolto malvolentieri e la
spinosa questione fu risolta con successo dal Ministro degli Esteri canadese,
Lester Pearson, che indusse l’ONU a inviare una forza di interposizione. Nel
1957 Israele abbandonò il Sinai. La situazione si fece nuovamente difficile nel
1967. Nasser costrinse il contingente ONU ad abbandonare il Canale di Suez
e inserì tra i suoi obiettivi la distruzione del vicino Stato israeliano, il quale
rispose con le armi attaccando Egitto, Siria e Giordania. In soli sei giorni (da
qui il nome “
Guerra
dei
sei
giorni
” o
terza
guerra
arabo-israeliana
) le
truppe di Israele occuparono il Sinai in Egitto, le alture del Golan in Siria, la
Cisgiordania e la striscia di Gaza e procedettero all’unificazione di Gerusa-
lemme est con il resto della città santa. Escluso il Sinai, le terre conquistate da
Israele vennero denominate “
territori
occupati
”. L’ONU propose alla Lega
araba di riconoscere il diritto di Israele ad esistere. In cambio Israele avrebbe
dovuto liberare i “territori occupati”. La proposta dell’ONU cadde nel vuoto.
In Israele i nazionalisti non accettavano alcuna forma di trattativa con gli
Stati arabi. Nasser intraprese una nuova guerra contro il governo di Gerusa-
lemme. La
Guerra
d’attrito
durò due anni, dal 1968 al 1970, e non portò a
nessun risultato degno di nota.
Intanto il popolo palestinese, deluso dalla Lega araba, vide nell’
Organizza-
zione
per
la Liberazione
della Palestina
(OLP), fondata nel 1964 sotto l’e-
gida della stessa Lega dei Paesi arabi, l’unica autorità di riferimento. L’OLP
nel 1969 si slegò definitivamente dalla Lega araba e ne prese il controllo
Yasser Arafat
, leader di
Al-Fatah
, gruppo armato palestinese. L’OLP mise
radici in Giordania e da lì faceva partire i suoi attacchi in territorio israeliano.
Ovviamente Israele rispondeva al fuoco con il fuoco, ma questo esponeva
anche la Giordania agli attacchi. Re Hussein ordinò all’esercito giordano di
cacciare i combattenti palestinesi nel settembre 1970 (meglio noto come “
set-
tembre
nero
”). I
fedayn
(gruppi militari) palestinesi furono presto sconfitti,
espulsi dalla Giordania e costretti a riparare in Libano.
Nel 1973 l’Egitto di Sadat, divenuto Presidente alla morte di Nasser, era deciso
a riprendersi il Sinai e attaccò a sorpresa, con l’aiuto siriano, lo Stato di Isra-
ele (guerra del
Kippur
o
quarta
guerra
arabo-israeliana
). L’attacco prese
alla sprovvista l’esercito israeliano che però riuscì a recuperare le posizioni
perdute. Solo l’intervento dei caschi blu dell’ONU evitò il proseguimento del
conflitto. Nel 1979 con gli accordi di Camp David l’Egitto ottenne la restitu-