

3.
Storia
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del 2001 hanno visto nuovamente vincere la coalizione guidata da Silvio Ber-
lusconi, detta
Casa delle Libertà
, con la conseguente formazione di un nuovo
governo di centro-destra. Nel frattempo, alla presidenza della Repubblica si
succedevano
Giovanni
Leone
(1971-78),
Sandro
Pertini
(1978-85),
Fran-
cesco
Cossiga
(1985-92),
Oscar
Luigi
Scalfaro
(1992-99),
Carlo
Azeglio
Ciampi
(dal 1999).
3.36 La crisi del comunismo e la dissoluzione
dell’URSS
Nell’estate del 1980, in
Polonia
, un’ondata di scioperi si estese dai cantieri
navali di Danzica a molte industrie del Paese. La lotta degli operai polacchi
era guidato dal sindacato indipendente
Solidarnosc
(solidarietà), che ebbe tra
i suoi principali dirigenti
LechWalesa
ed era sostenuto dalla Chiesa cattolica,
molto radicata in Polonia, nonostante la propaganda antireligiosa del regime
comunista. Anzi, l’elezione nel 1978 di un cardinale polacco,
Karol Wojtyla
,
a pontefice, con il nome di
Giovanni Paolo
II
(a ricordare l’opera di rinno-
vamento della Chiesa condotta da Giovanni XXIII e Paolo VI, i due papi del
Concilio Vaticano II), aveva suscitato nell’opinione pubblica polacca l’aspet-
tativa di un rinnovamento sociale e politico in nome della libertà. Il regime
comunista polacco non riuscì a impedire che scioperi operai e lotte popolari
si estendessero in tutto il Paese, per cui il 13 dicembre 1981, anche per evitare
un possibile intervento militare sovietico, attuò un colpo di Stato militare: il
generale
Jaruzelski
sciolse Solidarnosc, proibì gli scioperi e fece arrestare
vari
leader
e attivisti sindacali. Era un’ulteriore dimostrazione dell’impos-
sibilità di un regime del cosiddetto “socialismo reale” di riformarsi dall’in-
terno. Ma dopo la morte di Breznev (1982) e il breve potere di Andropov e di
Cernenko, nel marzo 1985 diventò segretario generale del Partito Comunista
Sovietico
Mikhail Gorbaciov
. Questi subito tentò di riformare il sistema del
socialismo sovietico: la sua
perestrojka
, cioè la ristrutturazione istituzionale,
e la
glasnost
, cioè la trasparenza nei rapporti tra il potere e i cittadini, alimen-
tarono forti aspettative nel grande Paese eurasiatico e nel mondo intero, ma
andarono incontro ad un clamoroso insuccesso. Tuttavia la politica liberaliz-
zatrice di Gorbaciov accelerò la
distensione
con
gli
Stati Uniti
: gli storici
incontri con il presidente Reagan a Ginevra nel 1985 e a Reykjavik nel 1986
per il disarmo nucleare, il ritiro dell’Armata Rossa dall’Afghanistan nel 1989
e infine lo scioglimento del Patto di Varsavia nel 1991 segnarono le tappe
della
fine
della
“guerra
fredda”
. Inoltre la politica di Gorbaciov innescò
processi di democratizzazione
in tutti i Paesi dell’Europa orientale. In Polo-
nia Solidarnosc fu riabilitata e all’inizio del 1989 le prime elezioni libere por-