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Parte Prima

 Nozioni teoriche

tarono per la prima volta ad un governo non comunista, guidato dal cattolico

Mazowieski, mentre in Ungheria s’introduceva il pluripartitismo e cadeva la

“cortina di ferro” ai confini con l’Austria.

Il

1989

fu l’anno della svolta in tutto il mondo comunista. Fu l’anno della

crisi dell’Unione Sovietica, perché emersero tensioni, anche interetniche, a

lungo in passato sopite dal regime, con il distacco dei

Paesi Baltici

(

Estonia

,

Lettonia

e

Lituania

), che si dichiararono indipendenti. Fu l’anno del crollo

dei regimi comunisti dell’Est europeo: dopo la Polonia, anche in

Cecoslovac-

chia

, in

Ungheria

e in

Bulgaria

libere elezioni posero fine ai vecchi regimi.

Il 9 novembre, nell’esultanza popolare, veniva aperto il

Muro

di

Berlino

e

poco dopo addirittura abbattuto. Cadeva così il simbolo della divisione stessa

dell’Europa e si preparava la

riunificazione della Germania

, attuata nell’ot-

tobre 1990. Tragico fu invece, in dicembre, il crollo del regime in

Roma-

nia

, dove il dittatore Ceausescu fu rovesciato e sommariamente giustiziato in

seguito ad alcuni sanguinosi scontri di piazza.

Anche in

Cina

, nel giugno dello stesso 1989, la repressione militare delle

manifestazioni giovanili per la libertà e la democrazia nella grande piazza

Tien An-Men di Pechino provocava un migliaio di vittime. Il Partito Comu-

nista Cinese, con la repressione mantenne saldamente le redini del potere,

anche per evitare l’esplodere di una crisi come nell’Unione Sovietica, ma

apriva il Paese all’economia di mercato e ad intensi scambi con l’Occidente,

proseguendo sulla linea già avviata, all’inizio degli anni Ottanta, da

Deng

Xiao-Ping

. La Cina, evitando contraccolpi politici, ha conseguito un gigan-

tesco sviluppo economico, grazie anche all’immensa disponibilità di forza-

lavoro a basso costo, con tassi di crescita oscillanti tra il 7 e il 10% annuo. Nel

frattempo gli eventi travolgevano anche Gorbaciov:

l’URSS

nel

dicembre

del

1991

si

dissolveva

e al suo posto veniva creata una Comunità di Stati

Indipendenti (CSI) di cui la Russia era il più grande ed importante. Anche la

Cecoslovacchia nel 1993 si divideva in

Repubblica Ceca

e

Slovacchia

.

Tragica è stata invece la

dissoluzione

della

Jugoslavia

, accompagnata da

una serie di guerre che si sono succedute tra le varie etnie. La

Slovenia

, la

Croazia

, la

Bosnia

e la

Macedonia

sono diventati Stati indipendenti, mentre

la

Serbia

e il

Montenegro

restano federati. Nel 1999 l’intervento militare

della NATO in Kossovo consentì il rientro di numerosi profughi kossovari di

origine albanese fuggiti dalla loro terra per scampare alle persecuzioni dei

Serbi.

Non privo di difficoltà è stato il passaggio dei Paesi dell’Europa orientale

alla democrazia e all’economia di mercato: contraccolpi sociali come disoc-

cupazione e inflazione, li hanno penalizzati a lungo, ma il ritorno alla libertà

è stato irreversibile e le riforme sociali e politiche hanno dato i loro frutti,

con il consolidarsi delle istituzioni democratiche e i primi segni di ripresa

economica.