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Capitolo 1
Cinema, musica ed età evolutiva: dall’ascolto alla musica d’insieme
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educativa specica. La differenza tra questi aspetti viene indicata con le locu-
zioni
educazione al !lm
ed
educazione mediante il !lm.
Il rapporto lm-fanciullo è un dato di fatto esistente ed è operante per suo
conto in direzioni solitamente incontrollate nell’esperienza di quasi tutti i
ragazzi. Su di esso si incentra una quantità difcilmente valutabile – ma pra-
ticamente innita – di reazioni, le quali, tutte insieme, costituiscono l’espe-
rienza cinematograca del soggetto. Parlare di educazione al cinema, tuttavia,
rende necessaria una precisazione: lo strumento di educazione è il lm, in
quanto
medium
di una particolare forma di esperienza, l’oggetto di tale edu-
cazione è il cinema nella sua interezza di fenomeno psicologico e sociale. Nel
momento in cui il ragazzo acquisisce la padronanza del lm come strumento
di esperienza, l’educazione al lm sarà sicuramente realizzata. Da ciò discende
l’esigenza di assicurare al ragazzo no all’età di 12-14 anni la comprensione
della comunicazione lmica. Proprio in dipendenza della comprensione del
lm, però, il rischio della suggestione di esso diviene serio: si fa urgente, allora,
la preoccupazione di determinare in ciascun soggetto immaturo una sufcien-
te capacità di valutazione autonoma dei contenuti del lm. La conquista di
questa autonomia, meno facile nelle prime fasi dell’età evolutiva, diviene più
ricca di possibilità quando gli interessi e i processi intellettuali incominciano a
muoversi sul piano ri"esso.
Ogni lm presenta, nei suoi contenuti, innumerevoli problemi di ogni specie:
scientici, morali, sociali, religiosi. Per di più, ogni lm presenta evidentemen-
te un problema espressivo. Si usa dire comunemente che educare l’immaturo
al lm signica porlo in grado di esercitare l’energia della propria ri"essione
critica su tutti questi problemi, senza lasciarsi suggestionare dal modo in cui i
singoli contenuti vengono presentati.
1.3
Valore pedagogico del film
Entro quali limiti e in quale misura il lm può essere adoperato a scopo
pedagogico? I lm utilizzati per la prima volta nelle scuole furono considerati
niente di più che uno tra i tanti materiali usati nell’educazione audiovisiva,
come un mezzo più comodo e più efcace per mettere a disposizione degli
alunni una certa quantità di immagini. A dimostrare che il lm non è solo
una serie di immagini, però, basterebbe la semplice constatazione che, se si
tenta di isolare qualcuna delle immagini proiettate sullo schermo, essa, avulsa
dalla sequenza cinematograca di cui è parte integrante, perde tutto il suo
signicato e il suo valore emotivo, come una parola tolta dal periodo di cui fa
parte. In realtà, la caratteristica principale del linguaggio lmico consiste non
tanto nelle immagini, che sono uno dei suoi elementi, quanto nei rapporti
che esso crea tra le immagini, così come il linguaggio verbale non è costituito
unicamente da sostantivi, ma da altri elementi che danno ai sostantivi, volta
per volta, valore e signicato diverso. Nel linguaggio lmico, come è facile
constatare, ogni immagine acquista il suo peculiare valore e soprattutto la sua
risonanza emotiva solo in funzione di quelle che la seguono e di quelle che la