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Capitolo 1

Cinema, musica ed età evolutiva:

dall’ascolto alla musica d’insieme

1.1

Aspetti psicologici fondamentali

Quando si parla di comprensione del lm, ci si riferisce a un processo intel-

lettuale più o meno evoluto. Per prendere in considerazione questo aspetto

è necessario tener presente l’affermazione di Piaget, secondo il quale “la

caratteristica essenziale del pensiero logico è data dal fatto che esso prolunga

l’azione interiorizzandola”

1

. L’azione vista nel lm entra a far parte della vita

dello spettatore e viene rapportata alla realtà nella quale egli vive.

La comprensione della realtà fenomenica circostante da parte del bambino

no all’età di 10-11 anni è stata indicata con termini come “sincretismo”, “rea-

lismo”, “animismo”, “articialismo”. Il primo riguarda la forma delle strutture

mentali del bambino e denota la confusione in un insieme globale di tutti gli

elementi che lo compongono. Gli altri tre tendono a rappresentare i conte-

nuti di quelle strutture mentali. Il bimbo è realista in quanto non distingue

l’oggetto da se stesso, si confonde con esso; è animista, in quanto conferisce

all’oggetto la propria vitalità; è articialista, perché tende a concepire tutta la

realtà, a cominciare da se stesso, come fabbricata e non come naturale. Questi

atteggiamenti con il crescere dell’età vanno dissolvendosi in strutture mentali

più mature, che permettono una disciplina più obiettiva dei contenuti dell’e-

sperienza.

Alla luce di ciò, possiamo dire che la comprensione completa dello spettacolo

cinematograco viene raggiunta dal ragazzo intorno ai 12 anni. Sicuramente,

però, uno dei dati più importanti nell’avanzamento della comprensione è la

frequenza al cinema. La familiarità con lo spettacolo, infatti, contribuisce ad

accelerare un’esperienza cinematograca che non si può costituire se non

in presenza di ben precise condizioni inderogabili, riassumibili nel rapporto

schermo-spettatore. In tale rapporto si realizza la partecipazione dello spettato-

re alla vicenda del lm e attraverso di essa il fanciullo si abitua a fare un’espe-

rienza

sui generis

di oggetti sui quali egli non può esercitare la propria attività

sica diretta.

Parlando di comprensione del lm, abbiamo sottolineato quali siano le capaci-

tà e i limiti di decodica del ragazzo riguardo allo spettacolo cinematograco.

1

J. Piaget,

Psicologia dell’intelligenza

, Firenze 1980, p. 48.