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Comprensione di testi
A. Se i test hanno l’effetto di creare una confusione mentale e affettiva
in chi era ben sicuro di sé, la loro attendibilità sarà molto limitata
B. Lo scrittore rifugge dal luogo comune che attribuisce alla società con-
temporanea la responsabilità di ogni misfatto ai danni dell’individuo
C. Magris osserva, come per inciso, che di fronte a chi ha il compito di
giudicare noi o le nostre azioni rimaniamo disorientati e non ricono-
sciamo più noi stessi
D. Non è detto che la vocazione alla poligamia sia sempre un male; ci
sono affetti tra i quali è bene non stabilire graduatorie
25)
Erra chi crede che la vittoria delle imprese consista nello essere giu-
ste o ingiuste, perché tutto dì si vede il contrario: che non la ragione, ma
la prudenza, le forze e la buona fortuna danno vinte le imprese. È ben vero
che in chi ha ragione nasce una certa confidenza, fondata sulla opinione
che Dio dia la vittoria alle imprese giuste, la quale fa gli uomini arditi e
ostinati: dalle quali due condizioni nascono talvolta le vittorie. Così l’avere
la causa giusta può per indiretto giovare, ma è falso che lo faccia diretta-
mente.
Francesco Guicciardini,
Ricordi
, n. 147
Individuate la considerazione NON rigorosamente DEDOTTA dal pas-
so di Guicciardini, sopra riportato in traduzione in italiano moderno.
A. Il coraggio e l’ostinazione di chi si sente dalla parte della giustizia
sono talvolta elementi determinanti per conseguire una vittoria
B. Che Dio sostenga le azioni dei giusti è un’illusione: la causa giusta è
spesso perdente
C. L’opinione che Dio sostenga le azioni dei giusti è illusoria; ciò non
vuol dire che non possa avere effetti positivi
D. Che un’impresa sia sentita da chi la promuove più o meno giusta, è
del tutto irrilevante ai fini del suo successo
26) UNO SOLO dei motivi elencati NON È rilevante, secondo Guic-
ciardini, per il buon esito di un’impresa. Individuatelo.
A. La fiducia in un Dio giusto
B. La determinazione nel lottare per ciò che si crede giusto
C. Il fatto che la causa che si difende sia oggettivamente giusta
D. L’ostinazione a perseguire una meta che si crede giusta
27)
“Chiunque scriva di storia è necessariamente obbligato a scegliere solo
una piccola quantità delle testimonianze disponibili, e se questo viene fatto