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Parte Prima

Inclusività, interculturalità, riconoscimento e valorizzazione delle differenze

www.

edises

.it

culturali o ad interpreti, per superare le difficoltà linguistiche ed anche per faci-

litare la comprensione delle scelte educative della scuola. Utile a tal proposito

potrebbe essere un foglio informativo, tradotto in più lingue (a partire dall’ingle-

se), che spieghi l’organizzazione della scuola e le diverse opzioni educative, ri-

porti il calendario degli incontri scuola-famiglia ed una breve sintesi delle moda-

lità di valutazione delle competenze.

È opportuno valorizzare il ruolo facilitatore vicendevole che le famiglie di origi-

ne omogenea possono svolgere, l’una a supporto delle altre.

Per l’approfondimento e la rilevazione dei dati relativi al bambino straniero e

alla sua famiglia, è opportuno fissare un incontro successivo all’iscrizione. È

utile accertare preliminarmente alcuni livelli di competenze ed abilità (ad esem-

pio, nella lingua inglese, nella matematica, nelle abilità operative in indirizzi

tecnico-professionali).

Il conseguimento del titolo conclusivo del I ciclo di istruzione

Il decreto legislativo n. 226/2005, relativo al II ciclo, all’art. 1, comma 12, sanci-

sce l’obbligo del conseguimento del titolo di scuola secondaria di I grado ai fini

della prosecuzione del percorso formativo nel secondo ciclo: “

al secondo ciclo del

sistema educativo di istruzione e formazione si accede a seguito del superamento

dell’esame di Stato conclusivo del I ciclo d’istruzione

”.

Al fine di garantire il proseguimento dell’

iter

formativo dell’alunno straniero, è

cura delle istituzioni scolastiche realizzare percorsi idonei all’acquisizione di

tale titolo, come previsto dal decreto legislativo n. 76/2005, relativo al diritto-do-

vere, all’art. 4, comma 2: “

nell’ambito della programmazione regionale e nel rispet-

to del quadro normativo delle singole regioni, le scuole secondarie di primo grado

possono organizzare, in raccordo con le istituzioni del sistema educativo di istru-

zione e formazione del secondo ciclo ed i servizi territoriali previsti dalle regioni

stesse, iniziative di orientamento e azioni formative volte a garantire il consegui-

mento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, anche ad integrazione con

altri sistemi

.”

Per offrire risposte positive ai ragazzi in età compresa tra i 15 e i 18 anni, che

non sono in possesso di tale titolo, vanno previste azioni di sistema. Un’impor-

tante risorsa per loro è quella rappresentata dai Centri Territoriali Permanenti

(OM n. 455/1997), ora inseriti nelle istituzioni autonome dei CPIA: la collabora-

zione dei CTP con gli organismi di istruzione e formazione professionale si col-

loca nel quadro di esperienze già realizzate in molte realtà.

È possibile, da parte di un istituto del II ciclo, accogliere giovani stranieri che,

per età e in possesso di almeno 9 anni di scolarità, hanno diritto di frequentare

tale corso di studi, attivando però, contestualmente, un percorso atto a far loro

acquisire anche il titolo di scuola secondaria di I grado spendibile nell’inseri-

mento culturale e sociale.

La distribuzione nelle classi

Il DPR n. 394/1999 vieta la costituzione di classi in cui risulti predominante la

presenza di alunni stranieri: infatti la finalità della norma è l’integrazione e non

la separazione.