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Parte III - Simulazioni d’esame

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32) Il candidato legga il seguente brano, nel quale si parla dell’e-

ducazione nell’età dell’adolescenza, un’età nella quale l’educatore

deve mettere il ragazzo in condizione di fare esperienza degli altri,

un compito difficile e delicato per il quale possono servire la storia,

le biografie, le narrazioni:

«Ai segni manifesti di un umore che cambia si uniscono sensibili cambia-

menti di aspetto. La sua fisionomia si sviluppa assumendo l’impronta di

un carattere: la tenera e rada lanugine che ricopriva le guance diventa più

scura e prende consistenza. La voce cambia anzi si perde: non essendo

più un bambino e non essendo ancora un uomo, egli non riesce a pren-

dere il tono di nessuno dei due. Gli occhi, questi organi dell’animo che

finora non hanno mai parlato, trovano un linguaggio e un’espressione; un

fuoco nascente li anima, i loro sguardi più vivi conservano ancora una pia

innocenza, ma non hanno più l’ingenuità primitiva. […] È a questo punto

che avviene la seconda nascita: adesso l’uomo nasce davvero alla vita e

nulla di umano gli è estraneo».

Da quale opera è tratto il brano?

A.

Dal Capitolo Secondo di

Pensieri sull’educazione

di John Locke

B.

Dal Capitolo Terzo della

Didactica Magna

di Giovanni Comenio

C.

Dal Libro Primo di

Il Saggiatore

di Galileo Galilei

D.

Dal Libro Quarto dell’

Emilio

di Jean Jacques Rousseau

33) Il filosofo inglese John Locke, nell’opera

Pensieri sull’educazio-

ne,

si rivolgeva in particolare ai figli dei borghesi (

gentlemen

) e degli

uomini d’affari del suo tempo; riteneva che ci si educa e dunque

si diventa migliori non attraverso l’incorporazione mnemonica di

nozioni ma attraverso un processo di assimilazione interiore della

coscienza. Secondo Locke, la formazione avviene stando a contatto

con l’esterno e con l’esperienza; l’esperienza poi deve essere inte-

riorizzata, deve consentire lo sviluppo delle capacità del singolo e

l’acquisizione di idee per poi esteriorizzarsi nel rapporto con gli altri.

Nella prospettiva pedagogica di Locke, il modello ideale di educazio-

ne prevedeva che:

A.

il ragazzo dovesse seguire un curriculum di studi nel quale era

attribuita molta importanza alla composizione scritta (di solito

in latino, talvolta in greco) e alla declamazione di passi di autori

classici (o scritti dal ragazzo stesso) di fronte alla classe o davanti

a un pubblico

B.

il ragazzo dovesse avere un precettore privato, che poteva garantire

una migliore formazione morale, sapeva tenere nella giusta consi-