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Parte Seconda - Gestione dell’istituzione scolastica
11.16.9 Il contrasto al
cheating
L’esperienza delle rilevazioni dei livelli di apprendimento ha messo in luce che i dati
acquisiti non sempre corrispondono alla realtà delle scuole (se non di intere aree terri-
toriali) a causa di comportamenti anomali (
cheating
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) messi in atto nel corso delle prove.
Nella restituzione dei risultati delle rilevazioni nazionali svoltesi nel periodo
maggio-giugno 2012, le scuole hanno per la prima volta avuto esplicita indicazione
della stima del peso del
cheating
: anzi, quando questo avesse superato una certa en-
tità, tale da rendere poco affidabili i risultati, essi non sono stati del tutto restituiti.
L’intendimento dell’INVALSI è quello di aprire un confronto interno alla sin-
gola scuola:
– sull’uso delle rilevazioni sugli apprendimenti, a fini di riflessione sul come mi-
gliorare la performance della scuola;
– sulle misure interne di contrastare ad un fenomeno intrinsecamente diseducativo.
Sono state previste anche delle contromisure: in ciascuna classe i singoli alunni
possano trovarsi sino a cinque modelli diversi di prova, ciascuno contraddistinto da
un diverso ordinamento di domande e risposte; si è prevista la raccolta di informa-
zioni ulteriori sulle modalità di effettiva conduzione delle prove.
Queste innovazioni, già apportate nel corso delle prove tenutesi nel maggio 2013,
sono state replicate e ampliate negli anni successivi, nella prospettiva di unificare le
prove di V primaria e I secondaria di primo grado (con una collocazione temporale
che serva anche a meglio contrastare il
cheating
) e di introdurre il
computer
come
strumento di conduzione delle prove.
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Dal verbo inglese
to cheat
: barare, imbrogliare.
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