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Capitolo Secondo
I contributi delle scienze
dell’educazione
2.1
I contributi di Jean Piaget alla conoscenza del bambino
Jean Piaget può essere considerato precursore della psicologia cognitiva, di
cui ha anticipato le idee di strutture mentali e di schemi di funzionamento
del pensiero atti a elaborare le informazioni sensoriali e percettive.
Egli ha cercato di interpretare i processi mentali come attiva organizzazio-
ne e costruzione di idee.
Piaget può essere definito un esponente dell’epistemologia genetica in
quanto i suoi interessi si sono orientati verso uno studio sistematico dell’e-
voluzione delle strutture cognitive dalla loro origine: dalla nascita dei sog-
getti fino al raggiungimento dell’età adulta.
Scopo principale dei suoi studi è stato l’intento di individuare la genesi di
ogni forma di conoscenza infantile.
Nato a Neuchâtel nel 1896 e morto a Ginevra nel 1980, è stato allievo di
Claparède e suo successore nella direzione dell’Istituto J.J. Rousseau di Gi-
nevra.
I risultati delle ricerche di Jean Piaget nel campo dello sviluppo cogni-
tivo e dello sviluppo dell’intelligenza hanno consentito di individuare
identità e differenze tra vita mentale del bambino e vita mentale dell’a-
dulto, descrivendo i modi di funzionare del pensiero infantile nel corso
dell’età evolutiva.
Nello studio dei processi evolutivi, Piaget analizza le fasi iniziali dello svilup-
po mentale individuando modi e forme del pensiero del bambino, seguen-
do le trasformazioni degli schemi mentali infantili da strutture semplici in
strutture sempre più complesse fino ad arrivare a una fase finale corrispon-
dente all’età adulta.
Egli si pone il problema del rapporto esistente tra logica formale e psicolo-
gia dello sviluppo intellettuale.
La logica formale descrive i sistemi di relazione formale già completamente
costruiti dal pensiero e indipendenti dalla verifica sperimentale, non su-
scettibili, cioè, di modificazioni arbitrarie da parte del pensiero stesso.
La psicologia dello sviluppo intellettuale cerca di stabilire come il pensiero
giunge a rendersi conto dell’esistenza di sistemi di rapporti logici, e si inte-