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Parte Prima
Elementi di progettazione per una lezione efficace
Appare evidente che processi di assimilazione e processi di accomodamen-
to sono fenomeni complementari: ad ogni assimilazione deve corrisponde-
re un accomodamento.
L’equilibrio che si stabilisce tra i due processi è di tipo dinamico, carat-
terizzato cioè dal passaggio da schemi mentali inferiori a schemi mentali
superiori.
Lo schema del battere, ad esempio, si evolve e si trasforma a mano a
mano che il bambino matura nuove esperienze: un bambino che è so-
lito battere sul pavimento oggetti che, per dimensioni, possono essere
contenuti nel pugno della mano, nel momento in cui si trova, invece,
di fronte a un oggetto nuovo e più grande, è costretto ad adattare il
proprio comportamento alla nuova situazione; accomoda, quindi, gli
schemi di prensione posseduti ed esercita nuovi coordinamenti senso-
motori.
Lo schema primitivo del battere, di fronte a una nuova esperienza, ha assi-
milato nuovi dati e, scoperte nuove posizioni delle dita, della mano e nuovi
livelli di motricità fine, si è trasformato secondo un nuovo schema più adat-
to alla situazione reale.
2.4
Attività imitative e attività di gioco
Schemi senso-motori e schemi di spiegazione si evolvono mediante l’attività
adattiva del soggetto all’ambiente.
L’equilibrio tra processi di assimilazione e processi di accomodamento, fa-
vorendo la comprensione di fatti e fenomeni, favorisce una flessibilità del
pensiero che diventa sempre più evoluto.
Attività imitative e attività di gioco sollecitano nel bambino la capacità di
cogliere la pluralità degli aspetti che caratterizzano l’ambiente circostante,
consentendogli di acquisire maggiori conoscenze su “come sono” e “come
funzionano” le cose.
Il bambino fin dai primi mesi di vita riproduce suoni, gesti, movimenti se-
condo i modelli che gli vengono proposti dagli adulti.
Egli coordina i diversi schemi mentali posseduti: tattili, visivi, sonori, ci-
nestetici, e impara ad imitare comportamenti e attività che favoriscono la
comunicazione con gli adulti e consentono livelli di adattamento sempre
più adeguati alle situazioni e ai problemi emergenti dall’ambiente.
L’attività imitativa del bambino, sporadica nei primi due mesi e caratteriz-
zata successivamente da vari tentativi di ripetizione dei comportamenti più
frequentemente osservati nel suo ambiente, diventa sempre più sistematica
intorno al compimento del primo anno di età, quando cioè il soggetto in
età evolutiva, gradualmente, passa da movimenti massivi e grossolani a mo-
vimenti più differenziati degli arti.