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Processi psicologici, cognitivi e affettivo-
relazionali
Quesito n. 4.1
Il candidato illustri i processi cognitivi di base soffermandosi in particolare sulla
memoria.
Le attività cognitive di base sono la percezione, l’attenzione, la memoria. Esse sono
possibili grazie alla presenza di strutture fisiologiche che interagiscono con l’ambien-
te esterno e interno e, dunque, grazie all’esperienza del soggetto con le persone e le
cose del mondo in cui vive.
La percezione è la prima via di accesso dell’individuo all’esperienza e ha un ruolo
determinante nello sviluppo e nel funzionamento degli altri processi mentali, in virtù
del fatto che consente l’ingresso di dati che la mente può immagazzinare, organizza-
re, rielaborare e riutilizzare per svolgere processi cognitivi più complessi. Essa non
riguarda soltanto i sensi, piuttosto è un’attività cognitiva perché coinvolge il cervello:
è una rielaborazione della realtà operata dal soggetto, non una sua copia. L’individuo
riceve continuamente stimoli dall’ambiente esterno e dal proprio corpo, che vengo-
no elaborati prima dagli organi di senso, poi dal cervello che, attraverso alcuni pro-
cessi mentali, li trasforma in informazioni utilizzabili per il sistema cognitivo.
La mente umana ha a disposizione una certa quantità di energia da gestire per
svolgere il lavoro che di volta in volta deve fare. L’attenzione può essere intesa come
quel filtro che permette la gestione di tale energia, in quanto seleziona gli stimoli
dell’ambiente e delimita i processi cognitivi svolti in un dato momento.
I suoi meccanismi non sono tutti controllati dalla coscienza. Si parla, infatti, di
attenzione volontaria o controllata oppure di attenzione involontaria o spontanea.
L’attenzione volontaria equivale all’attenzione consapevole e intenzionale, mentre
l’attenzione involontaria o spontanea equivale all’attenzione determinata dall’inten-
sità di uno stimolo, che si impone sugli altri in maniera casuale (ad esempio un indi-
viduo impegnato in una conversazione sente accidentalmente il proprio nome pro-
nunciato da un’altra persona e istintivamente sposta la sua attenzione su quella per-
sona) o in maniera intenzionale (come nel caso delle parole scritte in corsivo, in
neretto o in maiuscolo all’interno di un testo o degli elementi degli slogan pubblici-
tari).
Alla base di ogni pensiero e azione dell’uomo vi sono i processi di memorizzazio-
ne. La memoria può essere intesa come la capacità di immagazzinare informazioni e
avere accesso a esse.
A partire dagli studi del cognitivismo, l’idea della memoria viene associata a quella
di magazzini con funzioni e caratteristiche differenti. Il modello dominante sostiene
l’esistenza di magazzini di memoria di tre tipi: i magazzini sensoriali; la memoria a
breve termine (MBT) e la memoria a lungo termine (MLT).




