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Quesiti a risposta aperta su 24 CFU

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edises

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Per la sua natura più flessibile, la valutazione costruttivista viene utilizzata sia nelle

situazioni innovative e nei progetti pilota, sia nella ricerca educativa e didattica.

Le tecniche maggiormente impiegate nell’approccio costruttivista alla valutazione

sono quelle qualitative quali lo studio di caso, le interviste, il

focus group

, l’osservazio-

ne, ecc.

Quesito n. 3.5

Elemento importante, in una corretta gestione dell’autonomia scolastica, è la par-

tecipazione dell’utenza alle scelte funzionali. Il candidato illustri le modalità con

cui si può realizzare tale partecipazione.

Se è vero che la scuola deve attestarsi su parametri di qualità totale dell’offerta forma-

tiva e del servizio, è parimenti vero che per realizzare concretamente efficienza del

sistema ed efficacia dell’attività didattica essa deve costantemente monitorare la pro-

pria azione e riorientarla secondo le indicazioni ricevute dall’utenza stessa.

Le scelte di vita degli allievi e dei genitori, i paradigmi etici e culturali che essi

propongono rappresentano la base su cui costruire un dialogo culturale e un rappor-

to interlocutorio.

La famiglia e la comunità locale, infatti, costituiscono il contesto e lo sfondo inte-

gratore nell’ambito del quale va a collocarsi l’azione mirata della scuola. Ciò significa

che tale azione deve essere concordata, condivisa e sostenuta dai genitori perché dai

livelli di collaborazione tra scuola, famiglia e comunità sociale discendono i livelli di

efficacia dell’azione educativa sul minore. La sinergia degli interventi e l’accordo e la

coesione tra gli attori del processo educativo e formativo dei giovani, infatti, sono

elementi importanti nel successo o nell’insuccesso scolastico. La partecipazione alle

scelte educative, formative e metodologiche, da parte di genitori e di allievi, ai vari

livelli e nelle diverse forme, costituisce il fondamento di ogni consenso, condivisione

e collaborazione. Una partecipazione che deve basarsi su un’informazione chiara e

precisa, strumentale ad ogni successivo accordo. Tale, infatti, si è configurato il con-

tratto formativo redatto tra scuola e utenza. Il contratto, per definizione, si configura

quale accordo di volontà tra le parti che ne sono attori. L’informazione circa finalità,

scopi e modalità di azione da parte della scuola e il consenso dei genitori circa l’of-

ferta formativa proposta sono propedeutici all’accordo che si è tradotto in contratto

formativo e che ha trovato definitiva espressione di consenso nella scelta del genitore

di iscrivere il proprio figlio presso una determinata scuola e non presso un’altra.

Attraverso le diverse forme di partecipazione dell’utenza – condivisione delle scelte e

collaborazione alle iniziative della scuola da parte dei genitori, partecipazione alla

costruzione del curricolo da parte degli allievi, ad esempio, – si può giungere, pertan-

to, ai livelli di condivisione della dimensione educativa dell’istituzione scolastica che

già hanno connotato il contratto formativo.

La natura del contratto formativo si sostanzia nella negoziazione tra operatori e

utenti quale espressione e accordo di reciproche volontà, creando obbligazioni a

carico di entrambi i contraendi. Il discorso diventa più impegnativo se il contratto

formativo si configura quale Patto di corresponsabilità ex art. 3 D.P.R. 235/2007, un