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Parte Prima
Italiano
Sant’Ambrogio
diventa il modello indiscusso dell’architettura ro-
manica in Lombardia. Le chiese di Milano, Vercelli, Novara e Pa-
via ne riprendono la forma e il sistema organizzativo. A Pavia, in
particolare, la diffusione del modello è testimoniata dalla chiesa
di
San Michele
(prima metà del XII secolo). Il corpo basilicale a tre
navate deriva chiaramente dall’impianto di Sant’Ambrogio, da
cui differisce, però, per l’inserimento di un transetto coperto a
botte che determina la pianta a croce latina. La facciata, a capan-
na, è caratterizzata da un accentuato slancio verticale e dall’inseri-
mento delle finestre nella zona centrale e dell’originale
loggetta
sulla sommità.
A Modena l’architetto Lanfranco (secoli XI-XII) elabora uno dei
capolavori dell’architettura romanica padana, il
Duomo
dedicato a
San Gemignano
(1099-1117 c.) con un impianto basilicale a tre na-
vate, cui corrisponde la sequenza di archi tripartiti presenti in fac-
ciata e lungo i lati della chiesa, e originali innovazioni quali il
pro-
tiro
con i leoni
stilofori
(che reggono la colonna). Al modello di
Modena si ispira la
Chiesa di San Zeno
a Verona (1120-38), dove
opera lo scultore Nicolò, attivo in Italia tra il 1115 e il 1150.