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16

Parte Prima

Italiano

Sant’Ambrogio

diventa il modello indiscusso dell’architettura ro-

manica in Lombardia. Le chiese di Milano, Vercelli, Novara e Pa-

via ne riprendono la forma e il sistema organizzativo. A Pavia, in

particolare, la diffusione del modello è testimoniata dalla chiesa

di

San Michele

(prima metà del XII secolo). Il corpo basilicale a tre

navate deriva chiaramente dall’impianto di Sant’Ambrogio, da

cui differisce, però, per l’inserimento di un transetto coperto a

botte che determina la pianta a croce latina. La facciata, a capan-

na, è caratterizzata da un accentuato slancio verticale e dall’inseri-

mento delle finestre nella zona centrale e dell’originale

loggetta

sulla sommità.

A Modena l’architetto Lanfranco (secoli XI-XII) elabora uno dei

capolavori dell’architettura romanica padana, il

Duomo

dedicato a

San Gemignano

(1099-1117 c.) con un impianto basilicale a tre na-

vate, cui corrisponde la sequenza di archi tripartiti presenti in fac-

ciata e lungo i lati della chiesa, e originali innovazioni quali il

pro-

tiro

con i leoni

stilofori

(che reggono la colonna). Al modello di

Modena si ispira la

Chiesa di San Zeno

a Verona (1120-38), dove

opera lo scultore Nicolò, attivo in Italia tra il 1115 e il 1150.