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Parte Prima
Italiano
la cappella di
Notre-Dame-du-Haut
a Ronchamp (1950-54). Il suo
impegno etico si accentua, inoltre, durante la fase di ricostruzione
postbellica in Francia, esprimendosi esemplarmente nella proget-
tazione dell’
Unità di abitazione a Marsiglia
(1947-53), dove applica
il concetto di
Modulor
(1947), proporzione modulare basata sulla
misura di un uomo alto 1,83 m, finalizzata a realizzare spazi abita-
tivi a misura d’uomo. A partire dal 1952 Le Corbusier
lavora alla
realizzazione di
Chandigarh
, città capitale della regione indiana
del Punjab.
La
cappella di Ronchamp
, situata tra le montagne dei Vosgi, è un
organismo complesso, pervaso da un profondo misticismo. Diver-
si volumi si uniscono e si compenetrano definendo un perfetto
oggetto plastico, integrato all’ambiente circostante come una
grande scultura all’aperto. La struttura è in cemento armato. Le
pareti in pietra, imbiancate con cemento di gunite (intonaco di
cemento e sabbia applicati a spruzzo), contrastano con il colore
scuro della copertura a forma di conchiglia, che sovrasta la strut-
tura, sporgendo rispetto ai muri a loro volta curvilinei e inclinati.
Una sottile fascia vuota, esistente tra la copertura e le pareti, lascia
trapelare la luce naturale all’interno dell’edificio con effetto di
grande spiritualità. Il pavimento dell’unico ambiente interno è
posto in leggera pendenza in direzione dell’altare. Il lirismo è la
chiave di lettura della cappella di Ronchamp.