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362

Parte Terza

Ostetricia

www.

edises

.it

>

la garanzia di poter eseguire esami di laboratorio e indagini di diagnostica per imma-

gini e disponibilità di emotrasfusioni 24 ore su 24.

Si sancisce, inoltre, che nelle

Unità Operative Ostetricia di II livello

(> 1.000

parti/anno) si preveda:

>

la garanzia di assistenza ostetrica e ginecologica 24 ore su 24;

>

l’assicurazione di supporto di pronta disponibilità integrativa notturna e festiva ed

eventuale pronta disponibilità pomeridiana;

>

la garanzia di un numero adeguato di ostetriche per turno. Si raccomandano almeno

3 ostetriche per turno fino a 1.500 parti/anno; 4 fino a 2.000 parti/anno e 5 oltre i

2.000 parti/anno, con incremento di 1 ostetrica/o ogni 750 parti in più);

>

la garanzia di identificazione di un responsabile dedicato all’area ostetrica per la con-

tinuità e la qualità assistenziale;

>

2 due unità mediche 24 ore su 24 al di sopra dei 2.000 parti/anno;

Si può dedurre che un team di sala parto ospedaliero, con parti che possono oscilla-

re fra 500 e 1.000 all’anno, comprenda necessariamente diverse figure professionali (il

numero può variare a seconda del numero dei parti/anno):

>

ostetriche;

>

medici con specialità in ostetricia/ginecologia, anestesia/rianimazione e di terapia

intensiva e del dolore, pediatra/neonatologia.

Variazioni nel team possono essere registrate in relazione alle condizioni dei neona-

ti. Si indicano nell’accordo specifiche condizioni. Così, per esempio, se il centro registra

la nascita di 50 o più neonati con peso alla nascita <1.500 g, devono essere previste “figu-

re professionali coinvolte nel processo assistenziale specificatamente dedicate”; se l’U-

nità Operativa di Ostetricia registra un numero >1.000 parti/anno, si rende necessaria

l’identificazione di “un responsabile dedicato all’area ostetrica per la continuità e la qua-

lità assistenziale”, figura che possiamo interpretare come l’

ostetrica/o coordinatore

.

Sarà inoltre indispensabile prevedere, a sostegno delle attività necessarie menzionate

nell’accordo, l’esercizio di personale di supporto e pertanto di

operatori socio-sanitari

e/o ausiliari

.

Nel 2012, il Ministero della Salute, attraverso l’Agenzia Nazionale per i Servizi

Sanitari Regionali (AGENAS), ha pubblicato un documento dal titolo

Gli standard per

la valutazione dei punti nascita

.

Il documento nasce da un progetto che ha visto impegnati un gruppo di professioni-

sti rappresentanti le diverse società scientifiche che operano all’interno dei punti nascita

in Italia, coordinati dal neonatologo R. Zanini, rappresentante della Società Italiana di

Neonatologia (SIN). La pubblicazione, strutturata secondo i criteri di

J

oint Commission

International

, in base alla cultura scientifica multidisciplinare e alle evidenze scientifi-

che sul tema, consta di 84 standard e 362 elementi misurabili, con lo scopo di garantire

prestazioni sicure nei punti nascita.

Il principio di fondo è che la cultura e l’esperienza specifica dei singoli professionisti,

pur indispensabili, non bastano a ridurre le probabilità di errore nell’ambito del proces-

so di assistenza al travaglio/parto/nascita. Per questa ragione è indispensabile progetta-

re

meccanismi di coordinamento fra le diverse professionalità

coinvolte e utilizzare

procedure note e condivise da tutti i professionisti

, al fine di poter disporre di