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Introduzione

La professione ostetrica

www.

edises

.it

l’eccezionalità di mettere per iscritto il proprio insegnamento, rendendolo tramanda-

bile: la raccolta

De mulieribus passionibus in ante e post partum

è un trattato contenente

interessanti osservazioni ginecologiche e ostetriche, come i consigli a proposito delle

alterazioni mestruali e delle tecniche di protezione del perineo durante il parto. Trotula

fu la prima a descrivere la sutura del perineo e a trovare rimedi alle febbri puerperali.

La storia medioevale ci ricorda che, sempre nel XII secolo, erano attive in Francia le

ventrières

, donne che ricoprivano mansioni medico-legali. Nello stesso periodo sorsero,

per volere della Corona francese, strutture assistenziali per persone indigenti – in se-

guito divenute famose sotto la comune denominazione «Hotel Dieu» – presso le quali

era garantita anche l’assistenza al parto. I reparti di maternità erano retti ciascuno da

una religiosa chiamata

Dame des accouchées

, che aveva ai suoi ordini alcune levatrici, co-

ordinate da una maestra che curava anche la formazione delle

apprentisseuses

(il tirocinio

durava tre mesi).

Per tutto il Medioevo le levatrici continuarono a praticare l’assistenza ostetrica se-

condo criteri principalmente empirici, supportate da una conoscenza scientifica limita-

ta, imperfetta e priva di regolamentazione.

Si deve attendere il XVI secolo per ritrovare il nome di un’ostetrica destinata a di-

ventare nota:

Louise Bourgeois

, detta anche “Madame Boursier” (1563), levatrice della

migliore aristocrazia parigina. Autrice di trattati basati sullo studio scientifico dei casi

e delle celebri

Istruzioni a mia figlia che vuole diventare levatrice

, può essere considerata la

pioniera dell’ostetricia come scienza razionale e ragionata.

In effetti, l’esigenza di una regolamentazione della professione, e dell’istituzione di

insegnamenti professionali per levatrici, cominciò a manifestarsi in

Francia

intorno

alla metà del Cinquecento. Nel 1560 fu emanato uno statuto della professione in base

al quale, per poter esercitare, occorreva aver frequentato un corso di “anatomia fem-

minile” e aver superato un esame a cui presenziavano anche due levatrici diplomate.

Superato l’esame, l’ostetrica prestava solenne giuramento di rispettare le norme dello

statuto e di adempiere ai doveri professionali.

Altri Stati europei si adeguarono all’esempio francese. In

Germania

, la prima nor-

mativa sulla professione ostetrica risale al 1555 e consiste in un regolamento per le leva-

trici retribuite dallo Stato con l’incarico di assistere le donne povere. Successivamente,

nel 1573 a Francoforte, fu stabilito che fosse un medico a consegnare il diploma di

ostetrica alle aspiranti, dopo un esame strutturato con domande prestabilite.

In

Italia

, seppur soltanto nel 1595, fu stampata

La Comare o Ricoglitrice

, opera di

Scipione Mercurio. Pubblicata a Milano, costituì il primo trattato di ostetricia in lin-

gua italiana, articolato in tre libri che descrivono il parto normale, i parti distocici e le

complicazioni del

post partum

, non mancando ammonimenti per le ostetriche in merito

alla loro condotta morale.

1.2

 Dal XVII secolo all’età contemporanea

Nel Seicento il turbine della

rivoluzione scientifica

investì l’intera Europa. Cambiò

il modo di porsi davanti ai fenomeni naturali e con il metodo sperimentale, introdotto

da Galileo Galilei, furono gettate le fondamenta della scienza moderna, che affermò

progressivamente la propria autonomia in ogni campo dello scibile, incluso quello della

medicina, emancipandosi dalla filosofia e dalla teologia.