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Capitolo 1

La professione ostetrica nella storia

1.1

 Dalle origini al XVI secolo

La figura dell’ostetrica è fra le più antiche della storia. Allo stato delle attuali conoscen-

ze, non è però possibile datare quando la donna ha cominciato a fruire di un’assistenza

al parto. In via ipotetica si può ritenere che cominciò in un momento del Neolitico

(8000-3000 a.C.), come conseguenza della formazione delle prime collettività organiz-

zate e con il manifestarsi dei primi atti di solidarietà umana.

Le prime fonti documentali attestanti la pratica ostetrica sono costituite dai

papiri

egiziani

di Kahun (2000 a.C.) e di Ebers (1553-1550 a.C.). Sempre in Egitto è nota a

Sais, fra il 700 e il 600 a.C., una scuola “professionalizzante” nella quale era possibile

perfezionarsi come levatrici sotto la guida di “maestre specializzate”.

A queste testimonianze si aggiungono le notizie sulle

levatrici presso il popolo

ebraico

riportate nella Bibbia. L’ostetrica era conosciuta con il nome

majelledeth

e, oltre

ad assistere i parti, esplicava la funzione di pubblico ufficiale, in quanto era chiamata a

dare il nome al neonato in caso di morte della madre e ad individuare il primogenito in

caso di parto gemellare. Nel libro dell’Esodo, vengono citate nominalmente due leva-

trici ebree: Sifra e Pua (1400 a.C.).

Le

levatrici greche

erano chiamate

maiai

e, oltre che del parto, si occupavano di

sterilità e altre “malattie femminili”. La categoria doveva vantare notevoli riconosci-

menti in quanto le levatrici vengono citate da illustri medici e filosofi come Ippocrate

(460-370 a.C.), Socrate (469-399 a.C.) e Platone (428-348 a.C.). Socrate stesso era figlio

di una levatrice, Fenarete, e ne descrive le caratteristiche: sensibilità particolare e pro-

fonda conoscenza della natura umana.

Continuando a seguire le tracce lasciate dai documenti scritti, giungiamo alle

obste-

trices

romane

, che si occupavano delle donne non solo durante la gestazione, il parto e

il puerperio, ma venivano consultate per ogni tipo di malattia femminile. Sotto il prin-

cipato di Augusto (27 a.C.-14 d.C.) erano organizzate in una corporazione, la

obstetricum

nobilitas

, e si occupavano di formazione professionale: sappiamo, infatti, che avevano

delle assistenti denominate

adstetrices

. Nel I secolo d.C., il ginecologo Muschione, me-

dico dell’imperatrice Agrippina, scrisse un manuale per le ostetriche, che ci ha permes-

so di conoscere come si nasceva nell’antica Roma in una casa patrizia.

Alla caduta dell’impero romano d’Occidente seguì un periodo di stagnazione per

tutta la scienza sanitaria; tuttavia le levatrici conservarono il loro ruolo, fondando il loro

sapere sull’empirismo e l’esperienza. Ciò pressappoco fino al periodo a cavallo fra il IX

e il X secolo, quando si affermò la

Scuola medica salernitana

, per quasi un millennio

fra le più prestigiose istituzioni europee nel campo della medicina. Figura di spicco di

questa scuola, nel XII secolo, è Trotula, ostetrica e ginecologa, alla quale è riconosciuta