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Bruno Mazza

Lezioni di Elettrochimica

Fig. 8.1

– Rappresentazione della discontinuità del potenziale elettrico macroscopico

Attraverso una distribuzione di cariche tipo doppio strato si ha una brusca variazione,

ovvero una discontinuità del potenziale elettrico macroscopico, come schematicamente

illustrato in

Fig. 8.1

. Quindi, in relazione all’esistenza di questi doppi strati localizzati al

contorno dei conduttori condensati, c’è una discontinuità del potenziale elettrico

passando dall’interno all’esterno dei conduttori stessi. Queste distribuzioni periferiche

di carica in forma di doppi strati chiusi e uniformi non determinano nessuna azione

all’esterno della fase; quindi appare giustificato, come si fa in elettrologia, considerare il

solo potenziale elettrico di superficie, quando si considerino, per l’appunto, solo le

azioni esterne.

Messa dunque in luce la diversità dei potenziali elettrostatici di superficie e

dell’interno della fase, si potrebbe condurre un’esperienza ideale che consentirebbe di

determinare il potenziale interno. Pensiamo di svuotare la fase stessa del suo contenuto

materiale, lasciando inalterata la distribuzione di carica periferica: l’elettrostatica

macroscopica permetterebbe di determinare, in valore relativo, all’interno del volume

così delimitato, un potenziale uniforme,

α

. Questa esperienza è puramente ideale

perché, nel momento stesso in cui si svuota il conduttore, cambia la distribuzione di

carica periferica.

Pertanto, il salto di potenziale elettrostatico che si ha, passando dall’esterno

all’interno del conduttore, non è accessibile all’esperienza. Inoltre, allo stato attuale

della conoscenza, esso non è teoricamente determinabile; per esserlo, dovremmo

conoscere i parametri che caratterizzano questa distribuzione di carica in forma di

doppio strato. Infatti, si sa dall’elettrologia che si può valutare, in valore relativo, il

potenziale elettrostatico all’interno dello spazio vuoto delimitato da un doppio strato

chiuso e uniforme, se si conoscono la densità di carica superficiale e la distanza fra i due

strati, il cui prodotto costituisce la

potenza

del doppio strato. Ma a tutt’oggi non c’è

alcuna teoria né alcun metodo di indagine strutturale che permetta di stabilire la

costituzione effettiva di questi doppi strati periferici; così la loro struttura è ignota sia

teoricamente sia sperimentalmente: il salto di potenziale elettrostatico al contorno non

solo non è accessibile alla determinazione sperimentale, ma non è nemmeno valutabile

teoricamente.

Dopo aver chiarito il carattere puramente razionale e non operativo di

α

1

, possiamo

riprendere il nostro problema che è quello di istituire una scala di livelli termodinamici

1

Indipendentemente dal fatto che

α

sia comunque affetto da una convenzione di zero.