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132

Bruno Mazza

Lezioni di Elettrochimica

la quale, esplicitando i potenziali chimici in

nella somma del potenziale chimico in

uno stato di riferimento, che per ora non precisiamo, ma comunque sempre con lo stesso

potenziale elettrostatico

ε

, e del corrispondente termine di trasporto, si trasforma nella

seguente espressione:

W

D

+ ln

W

εD

=

+ J

+

λ

+

J

λ

+ ln [(

J+

ελ

)

+

(

J

ελ

)

]

Tale condizione di equilibrio può essere anche scritta (

legge di azione di massa

) come:

[

(

J+

ελ

)

+

(

J

ελ

)

W

εD

]

eq

= ( , ) =

+ J +

λ

+

J

λ

W

D

Questa relazione lega, in condizioni di equilibrio di dissociazione di W in

, le attività

ioniche individuali a quella di W: il valore numerico di

dipende dalla scelta degli

stati di riferimento. Di solito, questi si scelgono in modo che la costante di equilibrio

riferita alle attività sia uguale all’unità. Ciò si ottiene scegliendo lo stato D in modo che

sia:

W

D

=

+ J

+

+

J

Questa scelta porta al seguente semplice legame

W

εD

= (

+

ελ

)

+

(

ελ

)

(8.1)

corrispondente all’assunzione per cui

( , ) = 1

, e le attività di W in ε riferita a D e

delle specie ioniche in ε riferite a λ. Quindi, per la combinazione delle attività ioniche

individuali, che sono grandezze a definizione puramente razionale, si ottiene l’attività

relativa alla specie neutra che è invece accessibile alla determinazione sperimentale.

Vediamo, ora, di precisare più esplicitamente la scelta fatta degli stati di riferimento.

A titolo di definizione, le attività ioniche individuali possono essere scritte, come quelle

di qualunque altra specie chimica, come prodotto di una variabile di composizione

chimica relativa per un coefficiente di attività. In elettrochimica si assume come

variabile di composizione chimica relativa, in accordo alle norme IUPAC

4

(International Union of Pure and Applied Chemistry) la molalità:

ελ

≡ γ

ε

λ

,A

ε

In Chimica-Fisica, ci si riferiva invece alle frazioni molari,

ε

, definendo in tal modo un

coefficiente di attività razionale o inerente alle frazioni molari:

ελ

ε

ε

Abbiamo già visto in Chimica-Fisica che gli stati di riferimento per le attività delle

specie neutre, in particolare quelle aventi carattere di soluti, sono scelti con un criterio

puramente convenzionale e di comodo, in modo che in un opportuno campo di

concentrazione (soluzioni molto diluite) le attività convergano con le variabili di

composizione relativa.

4

L'Unione Internazionale di Chimica Pura e Applicata è un'organizzazione non governativa internazionale,

dedita al progresso della chimica. Costituita nel 1919 a Londra; la prima conferenza si tenne a Roma nel

giugno del 1920 (NdC).