CC 2/1 Il nuovo concorso a Cattedra nella Scuola dell'Infanzia - page 12

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Finalità e struttura dell’opera
sente; i problemi della scuola sono ricorrenti e le loro soluzioni derivano l’una
dall’altra. L’evoluzione dei programmi della scuola, lo straordinario sviluppo dell’i-
struzione professionale, l’insegnamento religioso nel rapporto fra Stato e Chiesa
cattolica, la gestione delle emergenze educative, le riforme, tentate e/o realizzate,
sono percorsi ciclicamente emergenti, nei quali i cambiamenti della vita (indivi-
duale e collettiva) si intrecciano con quelli nell’educazione e nella scuola. Abbiamo
allargato il campo alla dimensione europea. L’affermazione, nei Trattati dell’Unio-
ne, del principio di sussidiarietà quale cardine del rapporto tra pubbliche ammi-
nistrazioni e cittadini ha avuto sviluppi incredibili nelle riforme degli ordinamenti
nazionali, anche di quelli scolastici: pensiamo all’autonomia delle scuole, alle ri-
forme finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona 2010 e ora 2020, alle
opportunità che i programmi comunitari offrono alle scuole e agli studenti italiani.
La
terza parte
mette a fuoco la figura dell’insegnante nelle sue molteplici funzioni.
La trattazione prende l’avvio dallo stato giuridico: delineato dai decreti delegati
del 1974 non si è sostanzialmente evoluto, restando ancorato a riferimenti che oggi
necessitano di revisioni e iniezioni di dinamicità, valorizzando il merito e supe-
rando l’appiattimento di carriera. Lo stato giuridico dell’insegnante è stato poi
riletto sotto il profilo del diritto del lavoro e della contrattazione collettiva. Dopo
aver illustrato il risalto costituzionale del lavoro, ci siamo soffermati sul processo di
privatizzazione del rapporto di pubblico impiego, che ha portato gli operatori sco-
lastici ad agire secondo i codici di responsabilità della società civile. L’autonomia
scolastica è anche autonomia dei criteri di assegnazione degli incarichi attuativi del
Piano dell’offerta formativa e del conseguente riparto del Fondo d’istituto, leva
importante che il dirigente scolastico, d’intesa con la RSU, aziona per il migliora-
mento del servizio dell’istruzione. Conclude la parte una trattazione dettagliata del
regime delle responsabilità nella scuola e della scuola: tema complesso, che non
raramente sfocia nel contenzioso o che arriva ad investire la responsabilità discipli-
nare del docente.
Nella consapevolezza che il tema della responsabilità è sostanzialmente radicato nel
tema dell’educazione, abbiamo proposto una lettura delle figure educative fonda-
mentali (genitori e insegnanti) anche sotto il profilo psicologico-relazionale. Ne
sono venuti ampi “cammei” inseriti al termine del Capitolo settimo “
l’esperienza emo-
tiva dell’essere insegnanti
”, del Capitolo nono “
alla ricerca delle origini: la relazione di attac-
camento
” e del Capitolo dodicesimo “
il disagio emozionale
”, ad opera della
dott.ssa Ono-
rina Gibi
, psicoterapeuta, formatrice e consulente scolastica in materia di devianza.
La
quarta parte
illustra la cornice all’interno della quale si colloca e si integra il la-
voro dell’insegnante: la scuola dell’autonomia. L’autonomia scolastica è il portato
di un’evoluzione ancora incompiuta. Essa ebbe il suo lontano avvio nel 1974, con
i decreti delegati che, tra l’altro, diedero vita e strumenti alla gestione partecipata
della scuola. Gli organi collegiali, allora istituiti e tuttora vigenti, sono presentati
nelle loro potenzialità come nei loro limiti storici, con l’attenzione rivolta alle rego-
le per il loro corretto funzionamento.
Il decentramento amministrativo attuato alla fine degli anni Novanta ha comportato
per le scuole l’attribuzione dell’autonomia e il dimensionamento nel territorio; per i
capi d’istituto l’attribuzione della dirigenza scolastica. Il Piano dell’offerta formativa è il
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