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Come affrontare la prova

XVII

alla vostra normale velocità di lettura. In questo modo i vostri occhi si abitueranno ad

“inseguire” il puntatore: più velocemente lo muoverete, più rapida sarà la vostra lettura.

Per riuscire nell’intento

• questa tecnica deve essere praticata con costanza;

• bisogna partire da una velocità di scorrimento del puntatore di entità pari alla

velocità di lettura;

• è necessario aumentare con molta gradualità la velocità di scorrimento del puntatore.

Per ottenere un vero e proprio salto di qualità nella propria capacità di lettura, è op-

portuno pian piano abbandonare l’abitudine di leggere le parole singolarmente: il

nostro cervello, infatti, è in grado di cogliere in un solo istante centinaia di particolari

e dettagli. Si può iniziare cercando di cogliere 2, 3, 4 parole alla volta, per poi arrivare

con la pratica a

leggere istantaneamente intere frasi

. Imparare a leggere frase per

frase, piuttosto che parola per parola, è in assoluto la tecnica più efficace per molti-

plicare la propria velocità di lettura. Un buon allenamento consiste nel muovere gli

occhi velocemente da una frase all’altra, senza tornare indietro e senza sforzarsi di

comprendere tutto e subito. Scorrendo rapidamente da una frase all’altra il cervello si

abituerà al nuovo ritmo. All’inizio si comprenderà ben poco di ciò che si sta leggendo,

probabilmente meno del 20%, ma con la pratica tale modalità di lettura apporterà

vantaggi inestimabili allo studio.

Ricordiamo che si tratta di una tecnica applicabile ai soli brani lunghi o medio-lunghi

ed alle relative domande di comprensione dei testi, mentre è assolutamente inadatta

ai quesiti di problem solving e pensiero critico in cui i testi (generalmente brevi) van-

no letti con grande attenzione.

2

.

3

Tecniche per eliminare i distrattori e identificare la risposta

corretta

Lo svolgimento della prova, come già specificato, richiede di rispondere al maggior

numero possibile di domande in maniera corretta. In genere il concorrente, dopo aver

risposto con più o meno certezza a un certo numero di domande, si trova ad affrontare

un gruppo di quesiti riguardo ai quali ha un’idea parziale della strategia risolutiva da

adottare e quindi della risposta corretta, ed un gruppo di domande che non conosce

e che classifica come “ignote”. Se le cinque, dieci o quindici domande definite come

“potenzialmente risolvibili” vengono, almeno in parte, svolte in modo corretto il pun-

teggio del test – e quindi la graduatoria finale – può variare considerevolmente.

Quando non si conosce la risposta e non si riesce a formulare alcun ragionamento in

grado di condurre ad essa, le possibilità disponibili sono due:

• lasciare la risposta in bianco;

• azzardare una risposta.

Per scoraggiare la risposta casuale, è stata prevista la penalizzazione delle risposte

sbagliate. Come regolarsi allora in caso di indecisione?

Con una certa cautela, si può consigliare di rispondere anche alle domande di cui non

si ha assoluta certezza solo quando è possibile escludere tre delle alternative proposte.