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Parte Prima
La musica nell’ordinamento scolastico italiano
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febbraio 1979, vengono revisionati i programmi ministeriali per questa disciplina
e le ore di lezione passano da una a due per ciascuna classe. Questo decreto è
rimasto in vigore a lungo, fino al 2007 quando sono state emanate le
Indicazioni
per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione
(rielaborate nel
2012). Nel 2009, con il D.M. n. 37 la disciplina cambia dicitura da “educazione
musicale nella scuola media” a “musica”, mentre la classe di concorso corrispon-
dente (A032) rimane invariata. La musica in questo documento è considerata di
grande importanza per la formazione generale dell’alunno e viene considerata
parte integrante e fondante degli insegnamenti curricolari. Questa materia, però,
non ha avuto sempre questa dignità, ma negli anni tanti sono stati gli interventi
normativi che l’hanno coinvolta e riformata. Per ultimo, lo schema di regolamen-
to per la razionalizzazione e l’accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a
posti di insegnamento ha cambiato solamente la sigla di questa disciplina in A30.
Per i traguardi per lo sviluppo delle competenze e per gli obiettivi di apprendi-
mento si rimanda al paragrafo 1.5.2 della Parte terza di questo volume.
1.4
Musica nella scuola secondaria di II grado
Prima di parlare della vera novità scolastica di questi ultimi anni, cioè il liceo
musicale e coreutico, vogliamo soffermare la nostra attenzione su ciò che ne è
stato dell’insegnamento dell’educazione musicale nella scuola secondaria di II
grado (classe di concorso A29). Fino a qualche anno fa, l’insegnamento della
musica (classe di concorso A031) era previsto in quest’ordine di scuola solo in
alcuni indirizzi, e cioè presso i licei socio-psicopedagogici (ex magistrali) e pres-
so gli Istituti professionali femminili. Oggi questa disciplina è stata abolita nei
licei (a eccezione del liceo musicale), ma è rimasta per alcuni indirizzi professio-
nali di cui parleremo. La sigla di riferimento per questa disciplina è diventata,
in seguito allo schema di regolamento di riforma delle classi di concorso, A29.
Il documento a cui fare riferimento per considerare le finalità educative di
questa disciplina, prende il nome di
Linee guida per il passaggio al nuovo ordina-
mento
(D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87, art. 8 comma 6).
L’insegnamento dell’educazione musicale risulta presente nel percorso quin-
quennale di istruzione professionale del settore “Servizi”, indirizzo “Servizi
socio-sanitari”. Di seguito riportiamo un estratto da questo documento.
Disciplina: EDUCAZIONEMUSICALE
Il docente di “Educazione musicale” concorre a far conseguire allo studente, al ter-
mine del percorso quinquennale di istruzione professionale del settore “Servizi”, in-
dirizzo “Servizi socio-sanitari”, risultati di apprendimento che lo mettono in grado di:
utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del
territorio e concorrere a predisporre e attuare
progetti individuali, di gruppo e di comunità; col-
laborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale e utilizzare strumenti
idonei per
promuovere reti territoriali formali e informali; utilizzare le principali tecniche di animazione
sociale, ludica e culturale;
facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e
contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati.