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Scienze e tecnologie informatiche
Contrariamente a quello algoritmico, il
procedimento euristico
è basato
sull’intuizione e sullo stato temporaneo delle cose con l’obiettivo di generare
una nuova conoscenza.
In informatica l’euristica è una regola pratica dettata dall’esperienza passa-
ta. Per risolvere un problema mediante un algoritmo, infatti, si utilizzano co-
noscenze specifiche che vanno al di là della definizione del problema stesso.
Quelli euristici sono procedimenti logici dominati dall’incertezza e quindi
legati al probabile e al possibile; i procedimenti algoritmici sono governati da
logiche “certe”. L’algoritmo è tipicamente sequenziale (step by step), l’euristi-
ca, invece, è fondamentalmente reticolare. La procedura euristica è più rapida
di quella algoritmica, ma il raggiungimento della soluzione corretta non è
assicurato in quanto tale procedura si fonda su strategie di soluzione dei pro-
blemi basate sull’analisi di un numero limitato di alternative, selezionate in
quanto ritenute le più promettenti, così da ridurre il tempo di ricerca rispetto
all’esame completo e sistematico di tutte le possibili risposte.
Un esempio di euristica è l’analisi mezzi-fini, consistente nella progressiva ri-
duzione della distanza tra la condizione di partenza e l’obiettivo da raggiun-
gere. Tale riduzione si opera scegliendo, tra le alternative che si presentano in
ciascun passaggio del processo di soluzione del problema, quella che avvicina
maggiormente alla meta finale. È come se, percorrendo una strada, a ogni
incrocio si scegliesse la via che conduce più vicino al posto in cui si vuole giun-
gere. Le euristiche sono di conseguenza una procedura molto semplificata
rispetto agli algoritmi, non indicando con precisione ogni azione che il sog-
getto impegnato nella soluzione del problema deve o dovrebbe intraprendere,
e non garantiscono, inoltre, il raggiungimento della soluzione del problema di
partenza. In compenso sono particolarmente flessibili ed “economiche”, per-
ciò vengono spesso utilizzate in maniera spontanea nella vita di tutti i giorni,
anche con buoni risultati. Esse vengono utilizzate sia per la risoluzione di pro-
blemi di cui conosciamo dati certi su cui lavorare, sia per stimare situazioni
dove è lasciato più ampio spazio alla possibilità, e si tratta quindi di stimare la
probabilità di eventi che ci sono presentati, per procedere poi alla soluzione o
a una valutazione della situazione stessa.
Nella risoluzione di problemi applicare un’euristica vuol dire innanzitutto
suddividere il problema in più fasi. La prima fase è realizzare l’esistenza di un
problema (se non mi rendo conto di dover “fare” qualcosa, difficilmente cer-
cherò di attuare una qualsiasi strategia solutoria), e comprenderne la natura
(che informazioni possiedo? di quali informazioni ho bisogno?). Sulla base
della rappresentazione del problema che ci si costruisce a partire da questa
prima panoramica si passerà a cercare di impostare un piano per la soluzione
del problema stesso (quali strategie impiegare, come impiegarle, che obiettivi
intermedi proporsi, anticipare i possibili ostacoli o difficoltà e ipotizzare possi-
bili strade alternative per evitarli ecc.); si tratterà poi di mettere in atto il piano
ideato e infine di valutarne gli esiti. Tra tutte le fasi elencate la più importante
per la buona riuscita del processo solutorio è la prima: fondamentale è infatti
il modo in cui ci si rappresentano il problema, gli obiettivi da raggiungere