

sformare la società, di determinarla o guidarla, ma unicamente
di spiegarla. In particolare, la filosofia del diritto deve mostra-
re la razionalità, ossia la
positività,
dell’epoca attuale e delle sue
istituzioni politiche. Del resto la filosofia tenta di comprende-
re il presente, e di dimostrarne, con la riflessione, l’intrinseca
necessità.
2.3. La dialettica
L’Assoluto in Hegel non è qualcosa di statico, ma un proces-
so in continuo
divenire
. La legge che regola tale divenire è la
dialettica
. La dialettica si presenta, da un lato, come la legge
che permette di comprendere in che modo si sviluppa la real-
tà e, dall’altro, come la dimensione strutturale della realtà stes-
sa. Hegel utilizza molto raramente i termini, poi diventati
celebri, di “tesi”, “antitesi” e “sintesi”, preferendo la seguente
dicitura:
•
Momento astratto o intellettuale
(TESI): indica la prima
fase del processo dialettico nella quale vi è l’
affermazione
di un
concetto “astratto e limitato”;
•
Momento dialettico o negativo razionale
(ANTITESI):
indica la seconda fase del processo dialettico nella quale vi è
la
negazione
del concetto affermato nel Momento astratto o
intellettuale;
•
Momento speculativo o positivo razionale
(SINTESI):
indica la terza fase del processo dialettico nella quale vi è
l’
unificazione
tra l’affermazione del Momento astratto e intel-
lettuale e la negazione del Momento dialettico o negativo
razionale. Tale
unificazione
avviene attraverso una
sintesi
che
si configura come una riaffermazione potenziata dell’afferma-
zione iniziale ottenuta tramite la negazione della negazione
intermedia. Hegel non a caso definisce questa terza fase anche
con il concetto di
Aufhebung
, ossia
superamento
, che esprime al
tempo stesso un “togliere” (l’opposizione tra tesi e antitesi) e
un
conservare
(la verità della tesi, dell’antitesi e della loro lot-
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Georg Wilhelm Friedrich Hegel