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1. Johann Gottlieb Fichte e Friedrich Wilhelm

Joseph von Schelling

I punti-chiave

La

Dottrina della scienza

teorizzata da Fichte si basa su tre punti: l’Io

pone se stesso, l’Io pone un non Io, l’Io oppone entro di sé all’Io

indivisibile un non Io divisibile.

Schelling sostiene che il compito della filosofia sia la comprensione

del fondamento assoluto del reale.

Complementarietà tra

Filosofia della natura

e

filosofia trascendenta-

le

(o dello spirito).

1.1. Caratteristiche generali dell’idealismo

La parola “idealismo” presenta una varietà di significati. Nel

linguaggio comune viene, ad esempio, denominato idealista

colui che è attratto da determinati ideali o valori (etici, religio-

si, politici ecc.). In filosofia, invece, si parla in senso lato di idea-

lismo a proposito di quelle visioni del mondo, come ad esempio

il platonismo o il cristianesimo, che privilegiano la dimensione

ideale su quella materiale. Tuttavia, l’accezione idealismo si rife-

risce soprattutto a quella grande corrente di pensiero nata in

Germania durante l’Ottocento che ha avuto successivamente

numerose ramificazioni nella filosofia moderna e contempora-

nea di molti paesi. Fondata da Fichte e Schelling, senza dubbio

ebbe il suo interprete più importante in Georg Wilhelm Frie-

drich Hegel.

1.2. Johann Fichte: cenni biografici

Johann Fichte nacque a Rammenau, piccola cittadina tedesca

della Sassonia, il 19 maggio 1762. Pur non avendo grandi risor-

se finanziarie studiò teologia nelle università di Jena e Lipsia.

Nel 1790 iniziò a studiare la filosofia kantiana di cui diventò

grande sostenitore al punto che l’anno successivo si recò a

Königsberg per far leggere a Kant il manoscritto della sua prima