

opera,
Ricerca di una critica di ogni rivelazione
. Questo testo, for-
temente influenzato dal pensiero kantiano, fu pubblicato anoni-
mo nel 1792 e fu confuso per uno scritto di Kant, il quale inter-
venne personalmente per rivelare il vero nome dell’autore. Nel
1794 Fichte divenne professore a Jena e vi rimase fino al 1799,
quando fu allontanato dalla cattedra a causa della cosiddetta
pole-
mica sull’ateismo
. Abbandonata Jena, si recò a Berlino dove strin-
se amicizia con Friedrich Schlegel, Schleiermacher e Tieck. Nel
1805 fu nominato professore a Erlangen e successivamente pres-
so l’università di Berlino, di cui divenne anche rettore. Morì a
Berlino nel 1814 a causa di una febbre infettiva trasmessagli dal-
la moglie che l’aveva contratta curando i soldati feriti. Tra le sue
opere più importanti si ricordano
Sul concetto della dottrina della
scienza o della cosiddetta filosofia
(1794),
Schizzo delle proprietà della
dottrina della scienza rispetto alle facoltà teoretiche
(1795),
Prima
introduzione alla dottrina della scienza
(1797),
Sistema della dottrina
morale secondo i principi della dottrina della scienza
(1800).
1.3. La teoria della conoscenza
L’obiettivo della speculazione fichtiana è di realizzare un
sistema culturale grazie al quale la filosofia cessi di essere una
semplice forma di conoscenza e divenga finalmente un sapere
assoluto e perfetto. A questo proposito Fichte teorizza una
dot-
trina della scienza
che ha come fine definire una scienza delle
scienze, cioè un sapere che metta in luce il principio su cui si
fonda la validità di ogni scienza e che, a sua volta, abbia la sua
validità nel medesimo principio.
La dottrina della scienza si basa su tre punti:
•
l’Io pone se stesso;
•
l’Io pone un non-Io;
•
l’Io oppone entro di sé all’Io divisibile un non-Io divisibile.
L’Io pone se stesso.
Il primo punto stabilisce che il concetto di
Io debba essere identificato con quello di un’attività autocrea-
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Johann Gottlieb Fichte e Friedrich Wilhelm Joseph von Schelling