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Capitolo 24

Le sindromi genetiche e la disabilità intellettiva

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www.

edises

.it

gersi complicanze cardiache, anomalie renali, ipertensione, maggiore suscet-

tibilità alle malattie autoimmuni e all’osteoporosi. Meno dell’1% delle donne

affette da sindrome di Turner è in grado di procreare.

La sindrome

non comporta ritardo mentale

o, se lo comporta, si tratta di un

deficit modesto.

Possono esserci però

deficit visuo-motori e visuo-spaziali

con

possibili difficoltà scolastiche consequenziali.

24.1.5

 Sindrome di Duchenne

Scoperta dal neurologo francese Guillaume Benjamin-Amand Duchenne (1806-

1875), al quale deve il nome, questa sindrome, dal decorso relativamente rapido

e attivo, è la meglio conosciuta tra le

distrofie muscolari

dell’infanzia e colpi-

sce quasi esclusivamente il sesso maschile, mentre le femmine possono essere

“portatrici sane” o colpite in forme lievi.

La sindrome

è

causata dall’assenza di una proteina, la

distrofina

, e si manifesta

intorno ai tre anni, quando il bambino comincia a manifestare difficoltà a sal-

tare, correre, salire le scale, alzarsi da terra.

La patologia è progressiva. I sog-

getti colpiti perdono verso l’adolescenza l’uso degli arti inferiori e intorno alla

prima età adulta l’uso di quelli superiori, ma sono soprattutto le complicanze

cardiache e respiratorie a ridurre notevolmente l’aspettativa di vita. All’incirca

il 30% di essi presenta un

deficit cognitivo

stabile. In assenza di deficit possono

comunque insorgere

difficoltà di apprendimento e di linguaggio

.

Non esistono tuttora terapie risolutive, ma attraverso la somministrazione di

steroidi

è possibile migliorare le abilità motorie e ridurre la sensazione di affa-

ticamento, mentre la cardiopatia può essere curata, nei primi tempi, attraverso

la somministrazione di farmaci specifici.

24.1.6

 Sindrome di Marfan

La sindrome di Marfan – così chiamata dal nome del pediatra Antoine Marfan

(1858-1942), il primo a descriverla nel 1896 – è una condizione medica classificata

come un disturbo ereditario del tessuto connettivo che colpisce le ossa e i legamenti

(

sistema scheletrico

), gli occhi (

sistema oculare

), il cuore e i vasi sanguigni (

sistema

cardiovascolare

), i polmoni.

Nella maggior parte dei casi, la malattia è causata dalle mutazioni del gene

FBN1 (15q21) che codifica per la fibrillina-1, una proteina essenziale del tessuto

connettivo. Alcune forme cliniche di confine sono dovute alle mutazioni del

gene TGFBR2, localizzato sul cromosoma 3, che codifica per un recettore del

TGF-beta.

I soggetti colpiti presentano comunemente difetti refrattivi della vista, quali mio-

pia e astigmatismo, arti molto lunghi e sproporzionati rispetto al torace, spesso

anch’esso malformato, strie cutanee, frequenti ernie,

iperlassità dei tegumenti.

Di solito la sindrome di Marfan è facilmente riconoscibile negli adolescenti, ma

è necessario distinguerla dalle altre patologie del connettivo.