

!
CAPITOLO (
te di densità
. Con questa procedura, la provetta da centrifuga
viene riempita con una serie di soluzioni
a densità decrescen-
te. Ad esempio, possono essere usate soluzioni di saccarosio.
La concentrazione del saccarosio è più alta sul fondo della pro-
vetta e diminuisce gradualmente, così da essere più bassa nella
parte alta della provetta. Il pellet risospeso viene stratificato in
cima al gradiente di densità. A causa della diversa densità de-
gli organuli, ciascuno di essi migrerà durante la centrifugazio-
ne. Ciascun tipo di organulo formerà una banda in quella de-
terminata posizione del gradiente di saccarosio, in cui la den-
sità della soluzione è uguale a quella dell’organulo (
FIG. '()c
).
Questi organuli purificati possono poi essere studiati per de-
terminare quali tipi di proteine e altre molecole essi potrebbe-
ro contenere, o quali tipi di reazioni biochimiche avvengono
al loro interno.
Gli anticorpi sono ampiamente utilizzati nei laboratori an-
che per rilevare proteine specifiche in frazioni subcellulari, mi-
let e il supernatante. Il
pellet
che si forma nella parte inferio-
re del tubo contiene materiali più pesanti imballati insieme.
(Nella prima fase a bassa velocità, il pellet è solitamente com-
posto da nuclei). Il
supernatante
, il liquido che si stratifica al
di sopra del pellet, contiene gli organuli più leggeri, moleco-
le disciolte e ioni.
Dopo la rimozione del pellet, il supernatante
può essere
ulteriormente centrifugato a velocità più alte per ottenere un
pellet che contiene i componenti cellulari relativamente più
pesanti, come i mitocondri e i cloroplasti. Per separare com-
ponenti più piccoli, meno densi, il supernatante viene poi cen-
trifugato mediante un’ultracentrifuga potente che può ruota-
re a velocità superiori a 100.000 giri al minuto (rpm), generan-
do una forza centrifuga di 500.000
×
G
(1
G
è uguale alla for-
za di gravità).
I pellet possono essere risospesi e i loro componenti cel-
lulari ulteriormente purificati per
centrifugazione su gradien-
+,-./0
12 314?
Il microscopio elettronico ha un potere risolutivo maggiore del microscopio ottico.
Il microscopio elettronico può ingrandire un’immagine in misura molto maggiore di un microscopio ottico.
.67,
839:2694?
In un microscopio elettronico, un raggio di elettroni viene focalizzato sul campione o attraverso di esso. Lenti elettro-
magnetiche, diverse dalle lenti di vetro del microscopio ottico, vengono utilizzate per costruire un’immagine. Nella figura sono paragonate im-
magini diverse di una stessa cellula, il protista
Paramecium
, realizzate con un microscopio ottico a contrasto di fase e due tipi di microscopio
elettronico. Questi tre microscopi producono immagini diverse delle cellule.
7,;6<6 <2 -2.,-.4
Figura '-C
Utilizzo di un microscopio elettronico
Microscopio
ottico
Microscopio
elettronico
a trasmissione
Microscopio
elettronico
a scansione
Sorgente di elettroni
Fascio elettronico
Primo condensatore
(elettromagnete)
Campione
Proiettore
(elettromagnetico)
Elettroni
secondari
Campione
Pellicola o schermo
Rilevatore elettronico
Secondo
condensatore
Deflettore
del fascio
Lente
dell’obiettivo
Tubo catodico
sincronizzato
con il deflettore
Raggio luminoso
Lente dell’oculare
Lente dell’obiettivo
Campione
Condensatore
Sorgente luminosa
100
m
m
1
m
m
100
m
m
(a)
Un microscopio ottico a contrasto di
fase può essere utilizzato per vedere
cellule colorate o vive, ma a una
risoluzione relativamente bassa.
(b)
Il microscopio elettronico a trasmissione
(MET) fornisce un’immagine ad altissima
risoluzione e fortemente ingrandita.
È mostrata solo una parte di una sottile
sezione del
Paramecium
.
(c)
Il microscopio elettronico a scansione
(MES) è utilizzato per ottenere una chiara
visione delle caratteristiche della super#cie
della cellula.
Per gent. conc. di T. K. Maugel,
University of Maryland