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!

CAPITOLO (

no, permettendo alla cellula di scambiare le sostanze con l’am-

biente esterno e di accumulare quelle necessarie per compiere

le reazioni biochimiche.

Le cellule tipicamente possiedono strutture interne, gli

organuli

, specializzate nello svolgere attività metaboliche. La

maggior parte degli organuli delle cellule eucariotiche (cellule

che possiedono il nucleo) sono formati da uno o più compar-

timenti circondati da membrana e sono in grado di regolare il

proprio ambiente interno per compiere funzioni specializzate,

come la conversione di energia in forma utilizzabile, la degra-

dazione di nutrienti e il riciclo di strutture danneggiate o non

necessarie alla cellula. Per esempio, l’informazione genetica in

tutte le cellule è immagazzinata nelle molecole del DNA che è

contenuto, duplicato e trascritto nel compartimento nucleare

delle cellule eucariotiche (vedi Capitolo 15).

Le membrane cellulari servono anche come rivestimento

di superficie per organizzare l’interazione di proteine che so-

no coinvolte in alcune reazioni biochimiche. Queste reazioni

graduali sono più efficienti e più rapide quando le componen-

ti proteiche sono disposte in modo da minimizzare le distanze

alle quali devono viaggiare. Come ben vedrete in questo capi-

tolo e nel Capitolo 8, la membrana interna dei compartimen-

ti mitocondriali degli eucarioti (così come la membrana pla-

smatica dei procarioti) contiene complessi proteici vicini che

si scambiano rapidamente gli elettroni e i protoni, converten-

do l’energia contenuta negli alimenti in ATP che viene uti-

lizzato in centinaia di diverse reazioni biochimiche che si ve-

rificano in ogni momento in una cellula vivente. Queste rea-

zioni chimiche che convertono l’energia da una forma all’al-

tra sono essenzialmente uguali in tutte le cellule, dalle reazio-

ni che si realizzano nei batteri a quelle che si verificano negli

organismi multicellulari animali e vegetali. Queste fondamen-

tali similitudini rappresentano forti prove dei rapporti evolu-

tivi della cellula.

Le dimensioni cellulari hanno un limite

Pur essendo le dimensioni cellulari estremamente variabili

(

FIG. 678

), la maggior parte delle cellule ha dimensioni micro-

scopiche; pertanto, per misurarle si utilizzano unità di misu-

ra molto piccole. L’unità di base di misura lineare nel siste-

ma metrico è il metro (m). Un millimetro (mm) è la millesima

parte di un metro ed è lungo all’incirca quanto il segmento in

parentesi (–). Il micrometro (

m

m) è l’unità di misura più con-

veniente per misurare le cellule. Un segmento di 1

m

m è lun-

go un milionesimo di metro, o anche un millesimo di millime-

tro, troppo piccolo per essere visibile a occhio nudo. Potreb-

be sembrare difficile pensare a unità di misura troppo piccole

per essere visibili e quindi potrebbe essere utile ricordare che

un micrometro sta a un millimetro come un millimetro sta a

un metro (1/1000).

Per quanto piccolo, il micrometro è troppo grande per mi-

surare la maggior parte dei componenti della cellula. A questo

scopo, può essere utilizzato il nanometro (nm), che corrispon-

de a un miliardesimo di metro, ovvero a un millesimo di mi-

crometro. Per addentrarsi nel concetto di nanometro, si può

ricordare che un millimetro è un millesimo di un metro, un

micrometro è un millesimo di un millimetro e un nanometro

è un millesimo di un micrometro.

Alcune cellule di particolari alghe e di animali sono visibi-

li persino a occhio nudo. La cellula uovo umana, ad esempio, ha

6.8

LA CELLULA: L’UNITÀ BASE

DELLA VITA

F

GHIJJHKH LH MNNOIPLHQIPJF

8

Illustrare la teoria cellulare e correlarla all’evoluzione della vita.

!

Spiegare le somiglianze dell’organizzazione delle cellule per

compiere le funzioni vitali essenziali.

R

Spiegare il significato funzionale delle dimensioni e della

forma delle cellule.

Le cellule, i mattoni che costituiscono gli organismi, sono un

ottimo esempio dell’unità di tutti gli organismi viventi.

La teoria cellulare è un concetto unificante

nella biologia

Due scienziati tedeschi, il botanico Matthias Schleiden nel

1838 e lo zoologo Theodor Schwann nel 1839 utilizzarono un

ragionamento induttivo per arrivare alla conclusione che tut-

te le piante e gli animali sono costituiti da cellule. Questi ricer-

catori si basarono sulle proprie osservazioni e su quelle di al-

tri scienziati per raggiungere le loro conclusioni. Più tardi, Ru-

dolf Virchow, un altro scienziato tedesco, osservò la divisione

cellulare e la formazione di cellule figlie. Nel 1855, Virchow

asserì che le cellule si potevano formare solo per divisione di

una cellula preesistente. Il lavoro di Schleiden, Schwann e Vir-

chow contribuì fortemente allo sviluppo della

teoria cellula-

re

, il concetto unificante che stabilisce che (1) le cellule rap-

presentano l’unità vivente fondamentale di funzione e di or-

ganizzazione di tutti gli organismi e (2) tutte le cellule deriva-

no da altre cellule.

Intorno al 1880, un altro biologo tedesco, August Wei-

smann, aggiunse un importante corollario al concetto di Vir-

chow, sottolineando che tutte le cellule viventi hanno un an-

tenato comune. Ciò è suggerito dalla somiglianza tra le loro

strutture e tra le molecole che le costituiscono. Esaminando

una varietà di organismi diversi, dai semplici batteri fino alle

piante e agli animali più complessi, si possono riscontrare a li-

vello cellulare somiglianze impressionanti. Studi accurati sulle

caratteristiche comuni delle cellule ci aiutano a tracciare la sto-

ria evolutiva di vari gruppi di organismi e a fornire prove evi-

denti del fatto che gli organismi viventi abbiano effettivamen-

te un’origine comune.

L’organizzazione di tutte le cellule è

fondamentalmente simile

L’organizzazione delle cellule e le loro piccole dimensioni so-

no proprietà critiche che permettono loro di mantenere in

equilibrio l’ambiente intracellulare per consentire il funzio-

namento corretto dei processi biochimici. Affinché la cellula

mantenga il suo equilibrio interno, i suoi contenuti devono es-

sere separati dall’ambiente esterno. La

membrana plasmatica

è una membrana di superficie strutturalmente distinta che cir-

conda tutte le cellule. Rendendo l’interno della cellula un com-

partimento chiuso, la membrana plasmatica permette che la

composizione chimica della cellula sia alquanto differente da

quella dell’ambiente esterno. La membrana plasmatica ha pro-

prietà uniche che le consentono di svolgere la funzione di bar-

riera selettiva tra l’ambiente cellulare interno e quello ester-