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Equilibri ionici: acidi e basi

338 Capitolo 10

(

)

=

M

mol L

0, 5454 /

tartrato

Si consideri, ora, l’equilibrio di dissociazione del complesso, con le opportune concentrazioni:

[Cu(tartrato)

2

]

2–

m

Cu

2+

+ 2 tartrato

2–

i) 0,1388 (mol/L)

0

0,5454

v)

x

+

x

+ 2

x

eq)

0,1388 –

x

+

x

0,5454 + 2

x

Sostituendo i valori numerici nell’espressione della costante di instabilità:

K

Cu tartrato

Cu tartrato

x

x

x

3,1 10

0, 5454 2

0,1388

inst

2

2 2

2

2

7

2

(

)

(

)

=



 ⋅ 







= ⋅

=

+

+

Per il piccolo valore della costante di instabilità, si possono trascurare il termine +2

x

al numeratore

e il termine –

x

al denominatore, ottenendo

(

)

(

)

=

= ⋅

= 



+

x

mol L Cu

3,1 10 0,1388

0, 5454

1,4 10

/

7

2

7

2

effettivamente trascurabile come atteso in base alla stabilità del complesso.

Per spiegare la mancata precipitazione dell’idrossido insolubile Cu(OH)

2

, bisogna considerarne

l’equilibrio di solubilità:

Cu(OH)

2(s)

m

Cu

2+

(aq)

+ 2 OH

(aq)

la cui costante di equilibrio è data da:

K Cu OH

4,8 10

S

2

2

20

= 

 

 = ⋅

+

e valutare il quoziente di reazione, che nel caso in esame è dato da:

Q

1,4 10 1,00 1,4 10

7

2

7

(

)

= ⋅

= ⋅

perché in NaOH 1,00 M:

(

)



 =

OH

mol L

1,00 /

In questo caso:

Q K

S

quindi Cu(OH)

2

precipita.