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Capitolo 12:

Corpo striato

211

Invece, movimenti regolarmente alternanti di pic-

cola ampiezza caratterizzano il

tremore

. I

tic

, o

spasmi d’abitudine, sono movimenti stereotipati

afinalistici che si presentano casualmente; l’

aca-

tisia

è una incapacità generalizzata a stare fer-

mi, con un costante movimento degli arti. I più

ampi movimenti involontari sono quelli presenti

nel

ballismo

, una esagerata forma di corea in

cui gli arti producono ampie estensioni irregolari

e movimenti rotatori, prodotti dalle contrazioni

di muscoli che agiscono sull’articolazione della

spalla o dell’anca.

Le lesioni responsabili delle discinesie non

sono ben chiare. Nella corea si rileva un esteso

danno nello striato. Alcuni casi di distonia pos-

sono essere ascritti a tumori o lesioni vascolari

nel putamen controlaterale e il mioclono è sta-

to associato a lesioni nella regione ventrale del

talamo. Molto spesso, comunque, nessun pro-

cesso patologico viene individuato, mediante

imaging clinico, in pazienti affetti da distonie.

Il ballismo di norma viene attribuito a piccoli

processi degenerativi nel nucleo subtalamico

controlaterale. I movimenti incontrollati posso-

no essere attribuiti alla perdita di afferenze ec-

citatorie al segmento interno del pallido, che di

conseguenza cessa di inibire i nuclei VLa e VA

del talamo. L’eccessiva attività in questi nuclei

talamici stimola l’area premotoria della cortec-

cia cerebrale, determinando un eccessivo mo-

vimento a livello delle articolazioni prossimali

degli arti. Il tipo più comune di ballismo è l’

emi-

ballismo

, descritto nel Capitolo 11. Le lesioni a

carico della pars compacta della sostanza nera

sono responsabili del tremore, della bradicinesia

e di altri sintomi del

morbo di Parkinson

, de-

scritto nel Capitolo 7.

Malattie del sistema extrapiramidale

I movimenti coreici costituiscono un segno cardi-

nale in diverse patologie. La

corea di Huntin­

gton

è una malattia ereditaria autosomica domi-

nante ad esordio sintomatico nell’adulto. I pa-

zienti presentano un’atrofia dello striato, mag-

giormente a carico del nucleo caudato. I movi-

menti coreici con il tempo si aggravano e compa-

re un progressivo decadimento cognitivo, attri-

buito in parte alla degenerazione delle compo-

nenti non motorie dello striato e in parte alla

contemporanea perdita di neuroni nella corteccia

cerebrale. La

corea di Sydenham

(o ballo di San

Vito) costituisce attualmente una patologia ab-

bastanza rara. Tipicamente si presenta nell’infan-

zia a seguito di una infezione da streptococco

emolitico. Poiché è raramente fatale, la corea di

Sydenham è poco conosciuta dal punto di vista

neuropatologico. Il dato anatomopatologico più

comune è rappresentato da microemorragie ed

emboli a carico del corpo striato.

L’atetosi e la coreoatetosi spesso fanno parte

di un complesso di segni neurologici dovuti a di-

sturbi metabolici nell’encefalo in via di sviluppo o

a danni perinatali. I movimenti atetosici sono più

frequentemente associati a processi patologici

con sede nello striato e nella corteccia cerebra-

le, sebbene a volte si riscontrino lesioni anche a

carico del globo pallido e del talamo. Il termine

paralisi cerebrale

si riferisce a disordini del mo-

vimento causati da danni cerebrali prodottisi nel

periodo perinatale (in prossimità o al momento

della nascita). La paresi o paralisi spastica (pro-

dotta dalla perdita della funzione delle vie mo-

torie discendenti, Cap. 23) rappresenta un altro

tipo comune di paralisi cerebrale.

La

malattia di Wilson

(degenerazione epa-

tolenticolare) è causata da un errore su base ge-

netica nel metabolismo del rame. I sintomi della

malattia di Wilson di norma hanno esordio tra i

10 e i 25 anni e sono rappresentati da rigidità

muscolare, distonia, tremore, deficit della moti-

lità volontaria (incluse alterazioni del linguaggio)

e amimia (assenza o riduzione dell’espressività

del viso). Il riso o il pianto incontrollabili posso-

no essere presenti senza una causa apparente e,

se la patologia non viene trattata, progredisce

verso la demenza. I processi degenerativi sono

maggiormente a carico del putamen e possono

esitare nella cavitazione del nucleo lenticolare.

La degenerazione neuronale può estendersi alla

corteccia cerebrale, al talamo, al nucleo rosso

e al cervelletto. In aggiunta a queste anomalie

neurologiche, i pazienti presentano un quadro

di cirrosi epatica. I processi neurologici ed epatici

del morbo di Wilson rispondono al trattamento

terapeutico con farmaci che favoriscono l’escre-

zione urinaria di rame.

Alcuni farmaci utilizzati in psichiatria inibisco-

no l’azione della dopamina a livello dello striato.

Quando somministrati per lungo tempo, a dosi

elevate o a pazienti particolarmente sensibili, que­

sti farmaci possono indurre una forma acuta di

parkinsonismo o reazioni distoniche o discinesie.

La più comune di queste patologie iatrogene è

nota come

discinesia tardiva

.

(

Continua

)