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454

STUDIO

Chimica

www.

edises

.it

È

improponibile

attribuire

al movimento degli

elettroni qualsiasi

traiettoria

definita

. Infatti, secondo il

principio

di

indeterminazione

di Heisenberg

, è impossi-

bile conoscere simultaneamente e con uguale precisione la quantità di moto

(cioè il prodotto tra la massa e la velocità) e la posizione nello spazio di una particel-

la tanto piccola come un elettrone. Questo principio causò la “caduta” del concetto di

orbita, formulato precedentemente da Bohr.

Tuttavia, partendo dall’equazione

d’onda

di

Schrödinger,

è stato possibile calco-

lare, mediante complesse funzioni matematiche,

la

probabilità

di trovare un

elettrone in un certo punto dello spazio, e si è accertato che ci sono delle

zone

intorno

al nucleo

in

cui

è massima

la probabilità di

trovare

gli

elettroni

, dette

orbi-

tali

, ai quali sono associati determinati stati energetici degli elettroni.

Gli

orbitali

,

dunque,

hanno un

significato

profondamente

diverso

dalle

orbite

di Bohr

.

Secondo il

principio

della

quantizzazione

dell’energia

, un elettrone può assumere

soltanto determinati stati energetici (detti

livelli energetici

), associati ai vari orbitali,

e può passare da uno stato all’altro con energie diverse (E

1

ed E

2

) soltanto se gli viene

somministrata oppure se emette una quantità di energia pari alla differenza E

2

– E

1

.

Questo concetto, come si è detto, era stato già espresso da Bohr, che però lo applicava

alle orbite, superate dal principio di indeterminazione di Heisenberg.

2

.

2

Gli orbitali e i numeri quantici

Per ogni orbitale sono stati individuati tre numeri, detti

numeri

quantici

, indicati

con le lettere

n

,

l

e

m

, i cui possibili valori sono collegati gli uni agli altri.

• Il

numero quantico principale

(

n

) è in relazione con l’

energia

e le

dimensioni

dell’or-

bitale. Questo numero può assumere solo valori positivi e interi escluso lo zero

(1, 2, 3, …). Quando

n

= 1 l’elettrone ha l’energia più bassa possibile e si trova

nella zona più prossima al nucleo; ai valori 2, 3, ecc. corrispondono valori crescenti

dell’energia e delle dimensioni dell’orbitale.

• Il

numero quantico

secondario

(o

azimutale

) (

l

) è in relazione con la

forma

dell’or-

bitale: orbitali con differenti valori di

l

hanno forme diverse. Questo numero può

assumere tutti i valori interi e positivi, incluso lo zero, inferiori a

n

(

l

= 0, …,

n

– 1),

perciò dipende dal valore di

n

. Generalmente i valori

l

= 0, 1, 2 e 3 sono indicati

rispettivamente con le lettere

s

,

p

,

d

,

f

.

••

TABELLA 2.1 

Relazione fra i numeri quantici

n

ed

l

n

l

1

0 

S

s

2

0, 1 

S

s

,

p

3

0, 1, 2 

S

s

,

p

,

d

4

0, 1, 2, 3 

S

s

,

p

,

d

,

f

…………