

www.
edises
.it
Spetta invece al
collegio sindacale
(art. 3-
ter
):
>
veri care l’amministrazione dell’Azienda sotto il pro lo economico;
>
vigilare sull’osservanza della legge;
>
accertare la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle risul-
tanze dei libri e delle scritture contabili;
>
effettuare periodicamente veri che di cassa;
>
riferire almeno trimestralmente alla Regione, anche su richiesta della Regione stes-
sa, sui risultati del riscontro eseguito, denunciando immediatamente i fatti se vi è
fondato sospetto di gravi irregolarità;
>
trasmettere periodicamente, e comunque con cadenza almeno semestrale, una
propria relazione sull’andamento dell’attività dell’Azienda Sanitaria Locale e o
dell’Azienda Ospedaliera rispettivamente alla Conferenza dei Sindaci o al Sindaco
del Comune capoluogo della Provincia ove è situata l’Azienda stessa.
I componenti del collegio sindacale possono procedere ad
atti di ispezione e control-
lo
, anche individualmente.
6.7
Il controllo di qualità
Nel linguaggio corrente, quando si parla di
qualità
si fa riferimento all’insieme delle
caratteristiche implicite ed esplicite che conferiscono a un bene o a un servizio la
capacità di soddisfare le esigenze espresse o implicite dei clienti.
Nella realtà sanitaria, dove il prodotto nale è l’ottenimento della
salute
, il concetto
di qualità si lega strettamente alle esigenze e alle aspettative dei pazienti, dei profes-
sionisti e dei dirigenti che vi operano, nonché dei fornitori di attrezzature, beni e
servizi.
Ciò nondimeno è possibile una de nizione alternativa di
qualità
, secondo cui essa
coincide con il
miglioramento delle condizioni di salute e del livello di soddisfazione del pa-
ziente
ottenuti nel rispetto dei caratteri normativi ed economici perseguiti dall’Azien-
da sanitaria.
Quando si parla di qualità, ci si rapporta ai 3 aspetti che la compongono:
>
la
qualità professionale
, che include, oltre all’ef cacia clinica, l’utilizzo di linee gui-
da e protocolli, la valutazione dell’appropriatezza o gli aspetti di
clinical competence
;
>
la
qualità organizzativa
, che si riferisce all’utilizzo ottimale delle risorse e a come si
garantisce una costanza nello
standard
di prodotto;
>
la
qualità percepita
, per la quale si misurano, attraverso degli
indicatori
stabiliti
a
priori
, fattori come la tempestività, l’aggiornamento professionale, la sicurezza, l’ef-
cacia dell’informazione e della comunicazione, l’ef cienza e tanti altri ancora.
A livello nazionale, i provvedimenti che hanno segnato il cambiamento organizzativo
all’interno del contesto sanitario, portando le strutture a identi carsi come aziende,
si individuano nei decreti legislativi nn. 502/1992 e 517/1993.
Al controllo di qualità è speci camente dedicato l’art. 10 del D.Lgs. 502/1992, in base
al quale il metodo della
veri ca
e della
revisione della qualità e della quantità delle